Appello alla sovranità popolare
Affari petroliferi e lotte senza quartiere tra clan rivali nel governo; scaramucce e contumelie da suburra tra “figli di p.”e “pezzi di m.” così espressi dalla pur civilissima ex ministra Guidi; parentopoli oscena all’interno del giglio magico, che assume ogni giorno di più caratteri inquietanti tra fallimenti bancari e annunci di riserve di danaro di parenti e amici occultate nei paradisi fiscali panamensi; la ripresa delle ostilità violente di una piazza in rivolta, anche quando, come ieri ...
Affari petroliferi e lotte senza quartiere tra clan rivali nel governo; scaramucce e contumelie da suburra tra “figli di p.”e “pezzi di m.” così espressi dalla pur civilissima ex ministra Guidi; parentopoli oscena all’interno del giglio magico, che assume ogni giorno di più caratteri inquietanti tra fallimenti bancari e annunci di riserve di danaro di parenti e amici occultate nei paradisi fiscali panamensi; la ripresa delle ostilità violente di una piazza in rivolta, anche quando, come ieri a Napoli, “ il giovin signore” apre a prospettive di sviluppo un’area degradata come quella dell’ex Italsider di Bagnoli. E’ questa la condizione in cui versa oggi il governo del nostro Paese. Un governo che continuo a definire “farlocco”, perché guidato da un Presidente del consiglio mai eletto in Parlamento e da un’assemblea legislativa di “nominati” sulla base di una legge elettorale incostituzionale. Ora il Presidente della Repubblica è alla prese con la firma del nuovo ministro per lo sviluppo economico che dovrà sostituire la dimissionaria Guidi, dopo l’interim affidato a Renzi, e, auguriamoci, che non debba avallare la scelta di quello che la signora Guidi appellava come Siamo alla frutta sotto tutti i punti di vista: dalla crisi economico e finanziaria a quella sociale, politica e culturale. Un Paese allo sbando e con una guida politica che ha perso ogni residua credibilità. La rottamazione che era stata la cifra della novità renziana ha prodotto il disastro familistico e clanico tra i più indecenti della storia dei governi repubblicani. Non a caso l’ex dirigente DC Massimiliano Cencelli, nei giorni scorsi ricordava come il suo “ manuale”, con cui nella DC si regolava la distribuzione del potere tra gli esponenti delle diverse correnti, fosse un modello di democrazia rispetto a quello utilizzato da un premier pigliatutto per sé e per i suoi amici del cerchio magico. Povera Italia priva, d’altronde, di un’opposizione unita capace di proporsi come autentica alternativa al degrado cui è giunto il sistema e con un’opinione pubblica sempre più stanca e rassegnata, assai poco incline alla partecipazione ad una politica ridotta alla mera gestione del potere per il “particulare”, senza alcun riferimento al “bene comune”. Presidente Mattarella, lo andiamo sostenendo da tempo, impotenti come quelli senza potere che tentano di parlare a chi ha il potere: chiuda questa farsa della politica rappresentata da un Parlamento di illegittimi e di un governo senza alcuna credibilità e ridia voce al popolo In attesa di un tale provvedimento, che ci auguriamo possa già sortire dalla richiesta del voto di sfiducia al governo presentato da tutte le opposizioni parlamentari, iscritta al voto per il prossimo 19 aprile; un voto nel quale anche coloro che nel PD sono insofferenti al pesante clima di arrogante intolleranza del premier-segretario dovrebbero esercitare il loro diritto di voto senza timori reverenziali e, più in là, tutti coloro che, anche da sponde politiche diverse, si oppongono alla deriva trasformistica del renzismo dominante, facciano sentire la loro voce a partire dalle prossime elezioni amministrative. Basta con le divisioni nel centro-destra a Roma dove Bertolaso, Marchini, Meloni e Storace, se continuano nelle loro estenuanti e improduttive battaglie fratricide, finiranno col subire il destino dei “ polli di Renzo”. Milano, Roma, Napoli siano le città simbolo del riscatto della sovranità popolare. E, nel frattempo, sorgano in tutte le città e i paesi dell’Italia, i comitati per il NO al referendum sul combinato disposto della riforma costituzionale e della legge super truffa dell’Italicum per il recupero e la difesa della sovranità popolare, che si tenta in tutti i modi di eliminare, dopo che dal Novembre 2011, si è già largamente ridimensionata e sostituita con questa triste stagione del trasformismo renziano. Ettore Bonalberti www.alefpopolaritaliani.eu www.insiemeweb.net www.don-chisciotte.net Venezia, 7 Aprile 2016