Alessia Mosca, differenti quadri giuridici nazionali per i prodotti non agricoli

Differenti quadri giuridici nazionali per i prodotti non agricoli Perché un consumatore che acquista un oggetto in vetro di Murano non deve essere tutelato allo stesso modo di chi acquista il Prosciutto di Parma? E allo stesso modo, perché un produttore di "mobili della Brianza" non ha strumenti sufficientemente efficaci per difendersi dalla contraffazione e poter valorizzare il proprio prodotto di eccellenza? Al momento, infatti, per le IG non agroalimentari non vi è una legislazione europea...

Differenti quadri giuridici nazionali per i prodotti non agricoli Perché un consumatore che acquista un oggetto in vetro di Murano non deve essere tutelato allo stesso modo di chi acquista il Prosciutto di Parma? E allo stesso modo, perché un produttore di "mobili della Brianza" non ha strumenti sufficientemente efficaci per difendersi dalla contraffazione e poter valorizzare il proprio prodotto di eccellenza? Al momento, infatti, per le IG non agroalimentari non vi è una legislazione europea. Le leggi degli Stati membri in materia non sono armonizzate e i quadri nazionali variano notevolmente da uno Stato all'altro. Come risultato, le IG non agricole sono soggette a diversi livelli di protezione, a seconda del loro Paese di produzione. Sono 14, attualmente, gli Stati membri che hanno introdotto sistemi specifici volti a fornire la protezione delle IG per prodotti non agricoli: di conseguenza oggi, per proteggere le IG non agricole della UE, le uniche possibilità sono la registrazione del prodotto in ogni Stato membro in cui esiste tale possibilità o fare affidamento su altri strumenti come le azioni legali attraverso le autorità amministrative in caso di pratica commerciale sleale o inganno del consumatore. La proposta del Parlamento europeo La Commissione europea ha pubblicato, nel luglio 2014, un Libro Verde in cui pone a soggetti istituzionali e stakeholders la questione dell'eventuale allargamento del sistema di protezione delle IG anche a prodotti non agricoli. Il Parlamento europeo, in seguito, ha presentato un rapporto di iniziativa legislativa, assegnato alla commissione giuridica ma la mia commissione, commercio internazionale, è stata chiamata a esprimere un'opinione, di cui sono relatrice: ecco il video della mia relazione (mentre questo è il testo in inglese). Sostengo questa posizione perché fortemente convinta che riconoscere l'immenso patrimonio di cui l'Italia dispone nella produzione di eccellenze non solo agroalimentari darebbe uno stimolo importante alla nostra economia, aiutando e valorizzando il nostro sistema di piccole e medie imprese. Sarò felice di leggere i tuoi commenti e i tuoi pensieri al riguardo, se avrai voglia di scrivermi. Alessia Mosca