A TU PER TU CON LEONARDO. LA SALA DELLE ASSE DEL CASTELLO SFORZESCO RIAPRE PER EXPO 2015
A TU PER TU CON LEONARDO. LA SALA DELLE ASSE DEL CASTELLO SFORZESCO RIAPRE PER EXPO 2015 Un paesaggio. Un classico paesaggio di paese, di quelli che si trovano sugli sfondi di tante tele e tavole del Rinascimento toscano o lombardo. Un piccolo paesaggio con poche case, rocce scoscese, una chiesa e un campanile su un cocuzzolo che somiglia a mille altri, e che è simile, molto simile a quello che si trova sullo sfondo del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, proprio inquadrato nella finestr...
A TU PER TU CON LEONARDO. LA SALA DELLE ASSE DEL CASTELLO SFORZESCO RIAPRE PER EXPO 2015
Un paesaggio. Un classico paesaggio di paese, di quelli che si trovano sugli sfondi di tante tele e tavole del Rinascimento toscano o lombardo. Un piccolo paesaggio con poche case, rocce scoscese, una chiesa e un campanile su un cocuzzolo che somiglia a mille altri, e che è simile, molto simile a quello che si trova sullo sfondo del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, proprio inquadrato nella finestra dietro la testa del Cristo. Ecco quello che è affiorato dopo cinque secoli sotto l’intonaco bianco della Sala delle Asse del Castello Sforzesco, un altro segno inequivocabile ed emozionante della presenza di Leonardo a Milano che illumina di luce nuova l’interpretazione dello straordinario trompe l’oeil di fronde di gelsi (i mori) scoperto da Luca Beltrame un secolo fa sul soffitto della sala. Un progetto che coinvolgeva dunque non solo il soffitto ma tutta l’altezza delle pareti per dare la sensazione di trovarsi all’aperto, in quel giardino che alla fine del Quattrocento, all’epoca di Leonardo, doveva trovarsi all’esterno dell’edificio, protetto dalla struttura difensiva della Ghirlanda. Tutto questo è stato presentato oggi in anteprima alla stampa e sarà visibile a tutti tra poco più di un mese grazie ad un’installazione multimediale realizzata da Cultura nuova che consentirà al visitatore di trovarsi a tu per tu con il genio di Vinci che nel Castello Sforzesco operò e visse per lunghi anni. Durante i sei mesi di Expo la campagna di restauro in corso da quasi due anni con il prezioso contributo di A2A e realizzata dagli esperti dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze sarà sospesa in modo da permettere l’accesso alla sala senza smontare del tutto il ponteggio installato per i lavori. I lavori di restauro che hanno condotto alle recenti scoperte, programmati in prima istanza come necessità per preservare il Monocromo dalle infiltrazioni saline che rischiavano di danneggiarlo, hanno portato a risultati straordinari. Innanzitutto il ritrovamento sotto lo scialbo, in diversi punti delle pareti della Sala, di diverse nuove tracce di disegno (tra le quali il paesaggio di cui si accennava prima, posto sulla parete opposta a quella del Monocromo) che permettono di comprendere per la prima volta che il Monocromo non è un’opera a sé stante, come si è sempre pensato sin dagli anni Cinquanta, ma un disegno preparatorio del progetto di decorazione della Sala delle Asse, un abbozzo destinato ad essere ricoperto dal colore in un secondo momento; e che il progetto decorativo originario non si limitava alla porzione occupata attualmente dal Monocromo ma ricopriva l’intera superficie parietale della Sala. “E’ una scoperta – dice Claudio Salsi Direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Storici e Musei Archeologici del Comune di Milano - che dà una lettura completamente nuova della Sale delle Asse e del ruolo di Leonardo da Vinci nel progetto, e che apre scenari inaspettati rispetto alla possibilità di scoprire nuove tracce della mano di Leonardo nel corso delle prossime sessioni di restauro, che riprenderanno dopo la chiusura di Expo 2015”. Sul sito
www.saladelleassecastello.it, realizzato dal Politecnico di Milano con il sostegno di a2a, è possibile seguire l'andamento dei lavori di restauro, trovare informazioni e immagini sulla Sala e la sua storia, scaricare testi di approfondimento (una ricca bibliografia e documenti saranno a disposizione dei più esperti), ascoltare i “racconti multimediali”, che introducono il lettore alla complessità dell’opera e che in occasione di Expo verranno perfezionati per una fruizione con smartphone e tablet. Lucio Bergamaschi