Casa Pound in piazza a Roma per il Family Day

Roma, 26 gen - “Il 30 gennaio anche CasaPound Italia sarà in piazza, nonostante le nostre riserve sulla natura confessionale del Family Day”. Lo comunica Simone Di Stefano, vicepresidente del movimento di via Napoleone III. “Cpi – spiega Di Stefano – in tempi non sospetti ha riconosciuto la possibilità di un riconoscimento, nel quadro di uno Stato organico, di alcune forme di convivenza che potessero riguardare anche persone dello stesso sesso, ponendo però dei paletti ben precisi, che r...

Roma, 26 gen - “Il 30 gennaio anche CasaPound Italia sarà in piazza, nonostante le nostre riserve sulla natura confessionale del Family Day”. Lo comunica Simone Di Stefano, vicepresidente del movimento di via Napoleone III. “Cpi – spiega Di Stefano – in tempi non sospetti ha riconosciuto la possibilità di un riconoscimento, nel quadro di uno Stato organico, di alcune forme di convivenza che potessero riguardare anche persone dello stesso sesso, ponendo però dei paletti ben precisi, che riguardavano l'adozione dei bambini da parte di coppie gay. Che è quello che oggi si cerca di legittimare, per di più fraudolentemente, con lo stratagemma della stepchild adoption che aprirà la strada alla mercificazione definitiva dell'utero femminile e quindi dei bambini stessi. Contro tutto ciò CasaPound scenderà in piazza il 30 gennaio e lo farà sotto l'unica bandiera sotto cui abbia senso farlo: il tricolore. Al di là di ogni ipoteca religiosa, infatti, tale battaglia va concepita come una battaglia della nazione contro la fazione, dell'interesse generale contro il lobbismo delle minoranze organizzate. La famiglia ha una funzione etica e sociale solo se si allarga alla nazione anziché chiudersi in un particolarismo che, peraltro, non ha nulla di 'tradizionale'. Saremo quindi al Family Day – conclude il vicepresidente di Cpi – e saremo ben visibili, con un'agenda di quattro punti: no all'adozione per le coppie gay, no all'utero in affitto, no all'ideologia gender, no alla caccia alle streghe contro 'l'omofobia' che intende solo ridurre le libertà concrete in nome di libertà fittizie. Questa è la nostra battaglia, tutto il resto non ci interessa”.
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