Dna e obesita'

DNA ed obesità Il consumo abituale di cibi fritti e grassi provoca obesità e patologie, come diabete,tumori e malattie cardiovascolari, discorso analogo per uno smodato consumo di alimenti zuccherati. L’obesità è un fenomeno in drastico aumento, indotto pricipalmente da variazioni nel nostro life style. Le statistiche evidenziano un incidenza aumentata associata ad un elevato consumo di cibi fritti; per definizione l’incidenza rappresenta la proporzione di individui che vengono colpiti da una...

  1. DNA ed obesità Il consumo abituale di cibi fritti e grassi provoca obesità e patologie, come diabete,tumori e malattie cardiovascolari, discorso analogo per uno smodato consumo di alimenti zuccherati. L’obesità è un fenomeno in drastico aumento, indotto pricipalmente da variazioni nel nostro life style. Le statistiche evidenziano un incidenza aumentata associata ad un elevato consumo di cibi fritti; per definizione l’incidenza rappresenta la proporzione di individui che vengono colpiti da una data malattia in un determinato periodo di tempo. Dati forniti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riportano come l’obesità su scala mondiale sia quasi raddoppiata rispetto ai valori registrarti negli anni 80.Il 40 % circa dei giovani adulti( età >18 anni) risulta in sovrappeso,mentre il 14 % circa obeso, ma il dato allarmante è riferito ai bambini, circa 42 milioni di bambini compresi in una fascia d’età al di sotto dei 5 anni risultano sovrappeso o obesi. In uno studio del 2012 pubblicato nel New England Journal of Medicine, si evidenzia come in alcune fascie della popolazione americana, l’assunzione di zucchero e bevande dolcificate si avvicini ad un 15% del consumo calorico giornaliero, il quale spesso correla all’abituale consumo di cibi salati e fast food. Un recente indagine condotta dalla Harvard School of Public Healt di Boston ha sottolineato la correlazione esistente tra predisposizione genetica, aumento del IMC (indice di massa corporea) e consumo di cibi fritti. Questa predisposizione genetica è associata a polimorfismi (variazioni genetiche) in una trentina di geni già identificati in studi precedenti ed associati all’aumento dell’IMC. In particolare il gene FTO (fat mass and obesity associated gene) può figuare nel DNA di un individuo in diverse forme (varianti), tra cui una forma correlata ad un incremento del IMC, risultante in un fenotipo tendente all’obesità associato ad un iperconsumo di cibi fritti, l’attività di questa variante genica si espleta modulando negativamente a livello del Sistema Nervoso Centrale il circuito responsabile del senso di sazietà.
Bossi Luca Emanuele