Gli investigatori che si occupano del caso della aggressione sessuale alla sedicenne in un sottopasso della stazione di Saronno Sud, stanno lavorando sul Dna, su dei fotogrammi e sembra ci sia anche un nome in banca dati
Al fianco dei carabinieri della compagnia locale e i colleghi
del Nucleo Investigativo di Varese lavorano anche i carabinieri dei Ris di
Parma.
Non sembra che il caso della
violenza sessuale avvenuta nel pomeriggio della scorsa domenica sia di facile
soluzione, ma ogni dettaglio e ogni possibile elemento di prova vengono accuratamente
esaminati.
Sugli abiti che la ragazza indossava al momento della violenza e che i
carabinieri hanno repertato al suo arrivo in ospedale, potrebbero essere trovati
elementi utili per individuare il profilo genetico del violentatore.
I carabinieri hanno anche esaminato accuratamente il luogo in cui è
avvenuta la violenza e tutto il materiale raccolto è nelle mani dei Ris che
provvederanno a tutte le analisi necessarie.
Sulla base di una prima descrizione della ragazza l’aggressore potrebbe
esser un trentenne o forse anche più anziano, che, probabilmente, dopo averla
seguita sul treno l’ha costretta a seguirlo spaventandola dicendole “Ho un coltello in tasca, vieni con me e non gridare”
e minacciando che lo avrebbe
utilizzato se lei si fosse opposta.
Gli inquirenti sono anche all’opera per esaminare le immagini delle
telecamere di sorveglianza poste lungo il percorso della giovane e prontamente
sequestrate.
La giovane vittima nel frattempo è stata ascoltata in una audizione
protetta, assistita da una psicologa, per fornire la maggior quantità di dati
possibili sull’aggressore, per poter disegnare un identikit.
Maggiori elementi saranno disponibili quando saranno disponibili i
risultati delle analisi del Ris.
https://varesepress.info/cronaca/saronno/violenza-sessuale-sulla-sedicenne-a-saronno-proseguono-le-indagini.html