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Il manager se ne è andato dopo settimane di permanenza nella clinica di Zurigo dove era ricoverato
Sergio Marchionne era nato a Chieti il 17 giugno del
1952, figlio di un maresciallo dei Carabinieri aveva studiato in Canada dove
aveva ottenuto tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e un master in
Business Administration e viveva in svizzera spostandosi di continuo negli ultimi
14 anni tra Torino e Detroit. L’uomo col maglioncino aveva mostrato per la prima
volta la cravatta lo scorso 1° giugno per annunciare il suo ultimo grande
successo: l’azzeramento del debito industriale del gruppo
automobilistico che dirigeva.
Sergio Marchionne ha lasciato il segno del suo
passaggio nel mondo dell’auto in Italia e nel Mondo e anche nel mondo della
politica con la sua figura di manager che dava grande peso alle relazioni politiche
mondiali da Obama a Trump passando anche da Berlusconi a Renzi, dal quale ha
poi preso le distanze. Al consiglio di amministrazione della Fiat lo aveva chiamato Umberto
Agnelli e pochi giorni dopo la morte del Senatore fu chiamato per guidarne la rinascita
con Luca Di Montezemolo Presidente e John Elkan vicepresidente.
Nel 2005 l’uomo col maglione riporta in utile il gruppo, dopo 5 anni di perdite, e nel 2007 presenta la nuova 500 che segna la rinascita dell’azienda. Nel 2009 è l’anno del salvataggio della Chrysler dal fallimento trovando accordi con il Tesoro americano e i sindacati e ottenendo la benedizione da parte del presidente Barack Obama. In quell’anno nasce anche la FCA (Fiat Chrysler Automobiles) che diventa il sesto produttore mondiale di auto con domicilio fiscale a Londra e sede legale ad Amsterdam, quotata a Milano e a Wall Street. L’ultimo successo del manager con il maglioncino si è celebrato pochi giorni prima del suo ricovero in occasione dell’Investor Day a Balocco (Vicenza) del 1° giugno 2018 quando ha mostrato una cravatta sotto il maglioncino annunciando il traguardo del debito zero e un piano di 45 miliardi di euro di investimenti con al centro vetture premium e l'auto del futuro.
“Una cravatta ben annodata è il
primo passo serio nella vita” ha detto in quell’occasione citando Oscar
Wilde e sostenendo che, se si applicano queste parole all’andamento
dell’azienda, vuol dire che FCA si è presa sul serio fin da subito