Sergio Ramelli attende ancora giustizia

Sergio Ramelli, in un tema scolastico, espresse posizioni di condanna delle Brigate Rosse

Sergio aveva poco più di 18 anni.

 

Era un militante del Fronte della Gioventù e per questo motivo all' ITIS "Molinari" di Milano era bersaglio dei compagni.

Nel giro di pochissimo tempo subì due gravi aggressioni, che portarono la famiglia a decidere di trasferirlo in un istituto privato.

 

Ma le cose non migliorarono.

 

Sergio, in un tema, prese una posizione di dura condanna nei confronti delle Brigate Rosse e delle istituzioni che non avevano espresso cordoglio per altri due ragazzi del MSI ammazzati dai brigatisti, Giuseppe Mazzola e Graziano Girallucci.

 

Il tema fu sottratto al docente e affisso nella bacheca della scuola.

 

Questo decretò la fine di Sergio.

 

Il 13 marzo del '75 Sergio rientrava scuola e parcheggiava il motorino sotto casa, quando fu accerchiato da un gruppo di ragazzi più grandi di lui, studenti di medicina, che iniziarono a colpirlo alla testa con delle chiavi inglesi.

 

Gli spaccarono il cranio e Sergio rimase un mese e mezzo in un letto d'ospedale, agonizzante.

 

Il 29 aprile del 1975, Sergio finì
Uno dei testimoni (Marco Costa) al processo:
« Ramelli capisce, si protegge la testa con le mani. Ha il viso scoperto e posso colpirlo al viso. Ma temo di sfregiarlo, di spezzargli i denti. Gli tiro giù le mani e lo colpisco al capo con la chiave inglese. Lui non è stordito, si mette a correre. Si trova il motorino fra i piedi e inciampa. Io cado con lui. Lo colpisco un'altra volta. Non so dove: al corpo, alle gambe. Non so. Una signora urla: "Basta, lasciatelo stare! Così lo ammazzate!" Scappo, e dovevo essere l'ultimo a scappare. »
Di Jose Antonio - opera propria, CC BY 4.0, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5433679
Di Jose Antonio - opera propria, CC BY 4.0, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5433679

Erano anni tremendi, l’odio politico non aveva limiti e in Comune il sindaco Aniasi che pure condannò l’aggressione, si trovò di fronte persone che applaudirono alla notizia e fischiarono il rappresentante del MSI Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse che aveva in quel momento la parola.

Il 29 aprile 1976, mentre si stava recando ad una commemorazione organizzata dal Movimento Sociale Italiano per ricordare Ramelli, un commando dei Comitati Comunisti Rivoluzionari uccise Enrico Pedenovi, esponente milanese dell'MSI.
Il 29 aprile del 2017, l'ex vicesindaco di MilanoRiccardo De Corato, nel corso della commemorazione in memoria di Ramelli e di Enrico Pedenovi, riguardo ai responsabili dei due omicidi ha commentato[38] dicendo che "Il problema è che sono tutti fuori, quelli che hanno ucciso lui e Ramelli. Credo questo sia il monito che dobbiamo ricordare tutti soprattutto in giornate tristi come queste (wikipedia)