Milano, truffava professionisti chiedendo finanziamenti da investire in Costa Rica e Iran
misura cautelare personale nei confronti di un cittadino italiano
Nell’ambito del procedimento penale n. 10748/2018
R.G.N.R. Mod. 21 (Sostituto Procuratore, Dott. Luigi FURNO) il Nucleo di Polizia
Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano sta dando esecuzione
ad una misura cautelare personale nei confronti di 1 cittadino italiano
(arresti domiciliari), disposta dal GIP presso il Tribunale di Milano, Dott.ssa
Alessandra SIMION, in relazione alle ipotesi di reato di cui agli articoli
artt. 81 cpv., 640 comma 1, 61 comma 1 nn. 7 e 11, e 648 ter 1 c.p.
Comincia così il comunicato ufficiale della Guardia di Finanza, che sta scoperto l'ennesima truffa ai danni di imprenditori e professionisti milanesi che cercavano nuovi e redditizi investimenti nel settore emergente, quello delle energie rinnovabili.
Costa Rica ed Iran erano i paesi in cui il denunciato spiegava di avere entrature importanti per poter avere finanziamenti ai suoi progetti:
-l’organizzazione con le persone offese di viaggi a Panama ed Iran prospettando “entrature”
presso i locali Ministeri dell’energia, funzionali all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie
alla realizzazione degli investimenti;
- la prospettazione agli investitori di ingenti guadagni finanziari sul capitale investito, utilizzando
e sottoponendo agli stessi contrattualistica debitamente falsificata, recante contenuti mendaci e
clausole dissimulatorie;
- la documentazione, al fine di accreditare il passaggio del progetto alla fase operativa, di false
ricevute di bonifico comprovanti l’acquisto di pannelli solari e spese nei confronti di società
ingegneristiche iraniane deputate all’attività di progettazione;
- il falso coinvolgimento di società effettivamente operanti nel campo delle energie rinnovabili, la
cui asserita partecipazione avrebbe conferito un crisma di serietà alla proposta di investimento
formulata. Medesima finalità ha assunto l’utilizzo, quale veicolo societario, di una società
panamense, che l’indagato ha sostenuto essere nella sua titolarità.
Il reato è quello di autoriciclaggio, di cui all’art. 648 ter 1 del c.p.: si tratta di una delle prime
contestazioni della Procura della Repubblica di Milano della predetta ipotesi di reato, in relazione
alle condotte di reimpiego in attività speculative.