I Finanzieri della Tenenza di Crema, nell’ambito dell’operazione “Enigma” coordinata dal Dott. Mauro Clerici, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Milano, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di disponibilità finanziarie, autovetture ed immobili per un valore complessivo di circa 19 milioni di euro.
Il sequestro giunge al termine di una vasta indagine
iniziata nei confronti di alcune cooperative operanti nel territorio cremasco e
sviluppatasi successivamente nei confronti di 40 cooperative situate per lo più
nel milanese. Le indagini dei Finanzieri hanno permesso di portare alla luce un
sistema di frode che negli anni ha permesso di occultare al fisco oltre 100 milioni di euro di ricavi,
attraverso anomali rapporti commerciali tra le cooperative ed alcuni consorzi
di riferimento. È stato infatti accertato come gli amministratori di questi
ultimi costituissero ad hoc le
cooperative necessarie per aggiudicarsi cospicui appalti per importanti
clienti, operando ciclicamente per 2-3 anni per poi condurre le società alla
chiusura o all’inattività.
In particolare, determinate figure, formalmente
estranee al consorzio, venivano incaricate di procacciare le commesse da grandi
aziende a prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato; una volta
ottenuta la commessa veniva creata la cooperativa necessaria per l’esecuzione
dei lavori (facchinaggio, distribuzione merci e servizi di logistica). La
cooperativa, a sua volta, effettuava i lavori e fatturava al Consorzio il quale,
come fonte di ricavo, applicava un ricarico rispetto a quanto corrisposto alla
cooperativa e fatturava alla società appaltante. Tuttavia, la cooperativa che
eseguiva i lavori, pur emettendo fattura per la prestazione resa, non
presentava alcuna dichiarazione fiscale, limitandosi a pagare esclusivamente i
dipendenti.
I prestanome, invece, venivano reclutati tra ragazzi
giovani e molto spesso ingenui, persone gravemente malate o con evidenti
problemi economici che dopo aver firmato una mole di documenti in bianco, si
ritrovavano rappresentanti legali di società che occultavano al Fisco diversi
milioni di euro.
Per l’opera offerta, i prestanome hanno confermato di
essere stati retribuiti in denaro, a volte in un’unica soluzione e più
frequentemente attraverso dazioni periodiche, da parte degli occulti
amministratori di fatto (da qui il nome dell’operazione “Enigma”).
Al termine delle indagini sono stati iscritti nel
registro degli indagati 21 soggetti, tra questi, quali artefici della frode,
spiccano T. T., milanese di anni 44 e O.S., napoletano di anni 66 residente a Desio
ed iscritto all’A.I.R.E. (Svizzera) - entrambi amministratori di due distinti
consorzi e delle rispettive cooperative satellite, e S.C., casertano di anni 56
residente a Milano, procacciatore degli appalti.
L’operazione Enigma si inquadra in
uno degli obiettivi strategici del Corpo a contrasto delle frodi fiscali e
delle condotte evasive più gravi che inquinano il mercato legale ed alterano la
concorrenza tra imprese sane.