Sequestrato a Cremona un capannone industriale ed un’area di 1.500 metri quadri dove operava una ditta individuale sottoposta a controllo quadri a seguito alla contestazione di numerose violazioni
I Finanzieri della Tenenza
di Crema nel corso di ordinarie attività finalizzate al contrasto dello
sfruttamento illecito di manodopera, hanno sottoposto a controllo una ditta
individuale operante all’interno di un capannone industriale sito in Fiesco (CR)
nel settore della riparazione di imballaggi in legno (pallets), rilevando sin
dalle prime fasi dell’intervento la presenza di un lavoratore moldavo assunto
in nero.
Tuttavia, l’attività delle
Fiamme Gialle non si è limitata alla descritta contestazione, in quanto nel
corso delle attività si è aperto un ulteriore scenario, penalmente rilevante.
All’interno del capannone, infatti, sono stati rinvenuti oltre 300 pallets a
marchio EPAL – IPPC/IPPC-FAO posseduti illecitamente e quasi 30 mc – pari a
circa 13 tonnellate - di materiale legnoso (per lo più marchiato) ed
attrezzature utili alla rigenerazione dei bancali.
Nel corso delle operazioni è
stata rinvenuta anche una matrice originale (EPAL) per la marchiatura dei
semilavorati, anch’essa detenuta illegalmente. Per la lavorazione di questa
tipologia di bancali la normativa prevede specifiche e tassative
autorizzazioni, in questo caso del tutto assenti. All’esterno del capannone,
invece, i militari hanno scoperto un’area di circa 1500 mq utilizzata per il
deposito indiscriminato di scarti di lavorazione in legno, apparecchiature
elettroniche, batterie di automobili, pneumatici, plastica, vasche di materiale
edile e quant’altro, il tutto in visibile stato di abbandono.
Pertanto, al termine delle
attività il titolare della ditta è stato sia segnalato all’Ispettorato
Territoriale del Lavoro, all’Inps ed all’Inail per i profili di irregolarità
connessi all’impiego del lavoratore in nero, sia denunciato per la violazione
della normativa in materia di tutela dei marchi e del Codice dell’Ambiente.
L’Autorità giudiziaria ha
disposto infine il sequestro del capannone, con all’interno il materiale
illecitamente detenuto, e dell’area esterna di 1500 mq. L’attività svolta dalle
Fiamme Gialle, impedendo l’immissione sul mercato di prodotti realizzati con
materiali di scarsa qualità, ha contribuito a tutelare i consumatori finali non
solo da pratiche commerciali ingannevoli e scorrette, ma soprattutto sul piano
della salute e della sicurezza.