Sequestro di beni mafiosi a Reggio Calabria

Sequestrati 2,5 milioni di Euro a Liuzzo Giuseppe Stefano Tito ritenuto affiliato alla cosca della ‘ndranghetista dei “Rosmini”. Tale provvedimento trae origine dall’operazione “Araba Fenice” della Guardia di Finanza di Reggio Calabria conclusasi con 47 provvedimenti restrittivi. Il Liuzzo é ritenuto colpevole di vari reati tra cui il 416 bis c.p. (associazione per delinquere di stampo mafioso) per reati commessi nel settore dell’edilizia privata. Infatti, avrebbe coordinato la spartizione mafiosa dei lavori in un complesso immobiliare sito nel quartiere Ravagnese tra le famiglie ‘ndranghetiste dei “Condello”, “Rosmini”, “Ficareddi”, “Ficara – Latella”, “Nicolò – Serraino”, “Fontana – Saraceno” e “Mussolino”. La DDA di Reggio Calabria incaricava il G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) di apposita indagine economico / patrimoniale che portava al sequestro del patrimonio illecitamente accumulato incompatibile con le attività economiche svolte e attività fittiziamente intestate al Liuzzo ma appartenenti a soggetti terzi (fabbriche, imprese, terreni ed autovetture). In conseguenza degli accertamenti messi in atto dalla Guardia di Finanza la Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale a disposto la confisca dei beni riconducibili al Liuzzo ovvero un’impresa individuale che agiva nel commercio all’ingrosso di materiale per l’edilizia, sei immobili, due veicoli e rapporti bancari/assicurativi per un totale di 2,5 milioni di Euro.