Militari del Comando
Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale
Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della locale
Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal
Procuratore Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo provvedimenti emessi dalla
Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, su richiesta del Procuratore
Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Gianluca Gelso, con
i quali è stata disposta l’applicazione della misura di prevenzione del
sequestro in relazione all’ingente patrimonio, costituito da imprese
commerciali, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, riconducibile a
BAGALA’ Giuseppe cl. ’57, BAGALA’ Francesco cl. 90, BAGALA’ Luigi cl. ’46 e
BAGALA’ Francesco cl. ’77. Le figure criminali dei citati soggetti colpiti
dagli odierni provvedimenti sono emerse nell’ambito delle seguenti operazioni
di polizia condotte, con il coordinamento della Procura della Repubblica di
Reggio Calabria - Direzione Distrettuale Antimafia, dal Gruppo Investigazione
Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria
di Reggio Calabria della Guardia di Finanza: 1. operazione “Ceralacca” - p.p.
6776/11 R.G.N.R. – conclusa con la complessiva esecuzione - tra il 2012 e il
2014 - di n. 25 provvedimenti restrittivi personali nei confronti di soggetti
ritenuti responsabili dei reati - a vario titolo - di cui agli artt. 416, 353,
319, 319 bis, 320, 321, 326 c.p. (associazione per delinquere finalizzata alla
turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreti d'ufficio),
tra cui i prefati BAGALA’ Giuseppe cl. ’57 e BAGALA’ Francesco cl. 90, nonché
di provvedimenti cautelari reali su 15 imprese, beni mobili, immobili e
disponibilità finanziarie per un valore stimato in circa 48 milioni di euro. Al
riguardo, nell’ambito delle suddette indagini si riteneva che il gruppo
criminale guidato dai fratelli BAGALA’ Giuseppe cl. ’57 e Carmelo cl. ’59, che
vedeva i rispettivi figli quali primi punti di riferimento, avesse alterato
numerose gare indette sia dalla SUAP di Reggio Calabria che dalla SORICAL
S.p.a. di Catanzaro, con la complicità sistematica di dipendenti infedeli delle
due stazioni appaltanti, con modalità di alterazione delle gare che mutavano a
seconda della stazione appaltante coinvolta; Comando Provinciale Guardia di Finanza
Reggio Calabria Ufficio Operazioni Comando Provinciale Reggio Calabria, via
Enotria, 107 Guardia di Finanza Reggio Calabria Tel ( 0965.1742111 Fax 7 0965.1742815 2.
operazione “Cumbertazione” – p. p. nr. 1707/13 R.G.N.R. – D.D.A. – conclusa nel
2017 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di
nr. 27 soggetti ritenuti responsabili - a vario titolo - dei reati di
associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere
aggravata dall’art. 7 L. 203/1991, turbata libertà degli incanti, frode nelle
pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici, tra cui i
citati proposti BAGALA’ Giuseppe cl. ’57, BAGALA’ Francesco cl. 90, BAGALA’
Luigi cl. ’46 e BAGALA’ Francesco cl. ’77, nonché di provvedimenti reali
cautelari su 44 aziende, per un valore complessivo pari a 224 milioni di euro.
La citata operazione aveva disvelato le cointeressenze di gruppi
imprenditoriali di Gioia Tauro (in particolare, collegati alla famiglia BAGALÀ)
con l’articolazione di ‘ndrangheta dei Piromalli, operativa nel relativo
territorio, cosca che, secondo il costrutto accusatorio, attraverso i predetti
imprenditori ad essa direttamente o indirettamente riconducibili, avrebbe
acquisito il controllo del settore degli appalti indetti dal Comune di Gioia
Tauro e da quelli limitrofi, nonché da altri enti quali l’ANAS S.p.A. In tale
indagine erano stati riscontrati sofisticati sistemi di turbativa d’asta - tra
cui, un cartello composto da oltre 60 società che, attraverso la presentazione
di offerte precedentemente concordate, era stato in grado di turbare nel
periodo 2012/2015 almeno 27 gare indette da plurime stazioni appaltanti per un
valore complessivo superiore a €. 90.000.000 - nonché la cornice
‘ndranghetistica in cui le vicende delittuose si erano inserite, soprattutto in
virtù dell’opera del gruppo imprenditoriale dei BAGALÀ che si muoveva grazie
alla sua “vicinanza” alla cosca “Piromalli”. 3. operazione “Martingala” – p.p.
56/14 R.G.N.R. D.D.A., condotta dal Nucleo PEF/GICO e dalla Direzione
Investigativa Antimafia - Centro Operativo di Reggio Calabria, nei confronti di
un articolato sodalizio criminale dedito alla commissione di gravi delitti tra
cui - a vario titolo – quelli di associazione mafiosa, riciclaggio e
autoriciclaggio, associazione a delinquere finalizzata all’emissione di false
fatturazioni, con l'aggravante - per alcuni di essi - del metodo mafioso - tra
cui risultano allo stato indagati i predetti BAGALA’ Giuseppe cl. ’57 e BAGALA’
Francesco cl. 90 - e conclusa nei primi mesi del 2018 con l’esecuzione di n. 27
provvedimenti restrittivi personali nonché di provvedimenti cautelari reali nei
confronti di 51 società - anche estere - partecipazioni sociali, beni mobili e
immobili, disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo stimato in
circa €. 119.000.000. In tale contesto erano emersi rapporti tra SCIMONE
Antonio cl. ‘73, BARBARO Antonio cl. ’48, NIRTA Bruno cl. ’48 - il BARBARO
Antonio e il NIRTA Bruno indicati rispettivamente quali intranei alle cosche “Barbaro”
detti “I Nigri” di Platì (RC) e “Nirta” detti “Scalzone” di San Luca (RC) - e i
citati BAGALÀ Giuseppe cl. ’57 e BAGALA’ Francesco cl. ’90, i quali, si erano
associati tra loro - con l’aggravante di agevolare la ‘ndrangheta - al fine di
consumare una serie indeterminata di reati connessi e conseguenti alla gestione
delittuosa di flussi economici, costituendo - attraverso lo SCIMONE - società
all'estero al fine di riciclare fraudolentemente ingenti somme di Comando
Provinciale Guardia di Finanza Reggio Calabria Ufficio Operazioni Comando
Provinciale Reggio Calabria, via Enotria, 107 Guardia di Finanza Reggio
Calabria Tel (
0965.1742111 Fax 7
0965.1742815 denaro derivanti da "fondi neri" creati attraverso le
proprie attività illecite e giustificati da apparenti rapporti commerciali.
Alla luce di tali risultanze, la locale DDA, sempre più interessata agli
aspetti economico imprenditoriale legati alla criminalità organizzata, delegava
ai citati Reparti della Guardia di Finanza, apposite indagini a carattere economico/patrimoniale
finalizzate all’emissione di una misura di prevenzione patrimoniale. Al
riguardo sono state ricostruite – attraverso una complessa e articolata
attività di accertamento e riscontro documentale – tutte le transazioni
economiche poste in essere dai prefati BAGALA’ negli ultimi 40 anni,
individuando i patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre,
direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato
rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi,
nonché le fonti illecite dalle quali i proposti avevano tratto le risorse per
la loro acquisizione. In tale ambito, i citati Reparti individuavano con
riferimento al percorso esistenziale dei proposti, le condotte delittuose poste
in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i precedenti giudiziari e gli
altri elementi ritenuti fondamentali per la formulazione, ai sensi della
normativa antimafia, da parte della competente A.G., del prescritto giudizio
prognostico sulla pericolosità sociale. Alla luce di quanto sopra, il Tribunale
di Reggio Calabria - Sezione Misure di Prevenzione, diretta dal Presidente
Ornella Pastore - su richiesta della citata DDA, con i provvedimenti in
esecuzione, ha disposto il sequestro dell’ingente patrimonio riconducibile ai
proposti ed ai rispettivi nuclei familiari, costituito dall’intero compendio
aziendale. In particolare il Tribunale ha ritenuto che “A fronte di rapporti
consolidati nel tempo ed intrapresi dai soggetti storici della famiglia
BAGALA', Giuseppe e Luigi, con i vertici del clan PIROMALLI, su cui hanno in
modo convergente riferito tutti i collaboratori, l'attività? imprenditoriale
del proposto e prima di lui del padre Luigi, forte di tale indissolubile legame
sedimentato nel tempo è risultata certamente funzionale alle finalità?
associative di monopolio economico del territorio nel settore delle pubbliche
commesse, assumendo il rapporto con la cosca un carattere biunivoco stabile,
continuativo e fortemente personalizzato” Complessivamente con i provvedimenti
in questione è stato disposto il sequestro: di 5 imprese commerciali operanti
nel settore della realizzazione di grandi opere edili e infrastrutture; quote
societarie relative a 6 imprese; 161 immobili (fabbricati e terreni); n. 7
autovetture e beni di lusso (n. 4 orologi); rapporti finanziari e assicurativi,
nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivo determinato,
secondo le specifiche direttive impartite dal Ministero degli Interni, in 115
milioni di euro.