Rescaldina, ultimo saluto al papà ucciso dall’esplosione
- 04 maggio 2018
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- Views 527 Cronaca Alto Milanese
Grande commozione al funerale del maggiore dell’esercito morto tre settimane dopo il crollo della palazzina di via Brianza.
Una grande folla si è radunata a Rescaldina per i funerali di Alessandro Saverio Sidella, il quarantacinquenne sergente maggiore dell’esercito morto in ospedale dopo essere rimasto travolto nell’esplosione del suo appartamento che ha provocato il crollo di parte della palazzina di via Brianza, ferendo nove persone in tutto, compresi sua moglie e i suoi due figli, tutt'ora ricoverati in ospedale.
Alla cerimonia funebre, celebrata dal parroco don Enrico Vertemati nella parrocchia di San Bernardo e Giuseppe nel pomeriggio di giovedì 3, erano presenti anche i colleghi di Sidella, riuniti intorno al feretro per il picchetto. Presenti anche i giovani calciatori dell’oratorio cittadino che Sidella allenava, e i residenti della palazzina in cui abitava con la famiglia.
Il parroco, nella sua omelia, ha parlato della «solidarietà nata dalla tragedia e i rapporti umani che prima non c'erano», per poi ricordare Sidella come «un fratello che ha servito nell’esercito, nella famiglia e nelle realtà associative».
Al termine della celebrazione una cugina della vittima ha letto una poesia a lui dedicata alla vittima dalla moglie, ancora ricoverata all’ospedale di Niguarda.
Alla cerimonia funebre, celebrata dal parroco don Enrico Vertemati nella parrocchia di San Bernardo e Giuseppe nel pomeriggio di giovedì 3, erano presenti anche i colleghi di Sidella, riuniti intorno al feretro per il picchetto. Presenti anche i giovani calciatori dell’oratorio cittadino che Sidella allenava, e i residenti della palazzina in cui abitava con la famiglia.
Il parroco, nella sua omelia, ha parlato della «solidarietà nata dalla tragedia e i rapporti umani che prima non c'erano», per poi ricordare Sidella come «un fratello che ha servito nell’esercito, nella famiglia e nelle realtà associative».
Al termine della celebrazione una cugina della vittima ha letto una poesia a lui dedicata alla vittima dalla moglie, ancora ricoverata all’ospedale di Niguarda.