L’oggetto del contendere è
la Tassa sui rifiuti solidi urbani, la famosa Tarsu, relativa ad un
accertamento ricevuto dalla azienda in questione il 2 febbraio 2011 per un
importo di 284.334 euro costituiti per 202.675 da tasse arretrate relative alle
annualità dal 2006 al 2010 a cui si è aggiunto un altro accertamento per altri 81.669
euro.
Il comune di Gallarate non
vuole mollare la presa e decide di riaffidare l’incarico a un legale per
continuare la sua battaglia, dopo avere già ottenuto il parere favorevole della
Cassazione e della Commissione tributaria regionale.
La giunta Cassani fin dai
suoi esordi aveva promesso di voler recuperare le tasse non versate dai gallaratesi
in una battaglia portata avanti con determinazione dal vicesindaco con delega
al bilancio Moreno Carù che portato a raccogliere nei primi due anni di amministrazione
un tesoretto di quasi 5 milioni.