Driver abusivi, incontro tra il Presidente FAI -e Francesco Wu

intervista esclusiva di Criseo a Francesco Wu

INCONTRO ITALO CINESE

Oggi abbiamo avuto un produttivo incontro a Milano con alcuni rappresentanti della comunità cinese in relazione alle problematiche recenti dei driver senza autorizzazioni.

Presente FAI - Confcommercio e Confcommercio Milano per la parte italiana, il Dr. Francesco WU e due connazionali per la parte cinese. Il Dr. Francesco WU è anche responsabile per Confcommercio Milano del settore imprenditoria straniera in Italia.

Le problematiche sul tavolo erano ben chiare a tutti, così come è stato sottolineato sia da noi che da Confcommercio Milano non è assolutamente possibile operare sulla piazza italiana privi dei requisiti previsti dalla legge e privi di qualsiasi autorizzazione necessaria.

D'altra parte è pur vero, si pensi come si vuole, che i cittadini cinesi, in qualsiasi parte del mondo si spostino, utilizzano di preferenza servizi erogati da loro compatrioti, emigrati altrove, e questo è comprensibile da tanti punti di vista.

Non c'è da meravigliarsi, lo fanno anche gli italiani nella vicina Inghlterra; a Londra infatti esistono servizi di NCC (PHV) gestiti da italiani emigrati che vengono utilizzati in larghissima parte da nostri connazionali per turismo, lavoro ecc., e nessuno ha niente da dire. Naturalmente la differenza sta nell'autorizzazione.

Il fenomeno, come tanti altri fenomeni di mutazione del mondo, non è arrestabile semplicemente mettendosi a dire no o ad abbaiare più forte, va considerato, capito e nei limiti del possibile risolto, con il maggiore beneficio per tutti ed il minore danno.

Quindi, in quest'ottica abbiamo proseguito, cercando sinergie per fare si che chi volesse, tra i drivers cinesi, mettersi in regola e operare alla luce del sole possa avere un appoggio concreto che troverà sia in Confcommercio Milano sia in FAI Confcommercio, ad esempio aiutando nella preparazione per l'acquisizione dei titoli (KB e ruolo) ma anche con azioni mirate presso le aziende proprie associate che volessero avvalersi della collaborazione cinese per entrare in un mercato in costante sviluppo; perchè non è detto che tutti i cinesi vogliano essere imprenditori, potrebbero esserci validissimi dipendenti che con il loro lavoro regolare vadano a spalancare una porta che fa affluire fatturato alle aziende italiane.

Per il principio della collaborazione contro quello della ghettizzazione ed emarginazione, funzionale solo ad un effimero senso di sicurezza del proprio piccolo orticello.

Da ultimo abbiamo scambiato qualche considerazione sulle normative italiane, quelle borboniche della 21/92, che giorno dopo giorno evidenziano, su più fronti, le gravi incongruenze e lacune, sottolineando, se mai ce ne fosse ancora dubbio, la necessità di un suo pensionamento e sostituzione con una normativa nuova di riferimento per il settore NCC, e solo quello.

Andiamo avanti a lavorare. Abusivismo NO, integralismo neppure, collaborazione e sinergie, Si, sempre, dappertutto.

D.E.

il nostro commento

La vicenda dei tassisti cinesi abusivi aveva fatto scalpore, ne avevano parlato i giornali come programmi televisivi importanti, e noi nel nostro piccolo abbiamo seguito la cosa da vicino.
Questo riavvicinamento tra le parti è un pò strano, viste le prese di posizioni iniziali, seppure nessuno voglia criminalizzare gli stranieri, sia chiaro.
Se alcuni si comportano male, al di sopra o al di fuori della legge vanno perseguiti che siano abusivi italiani o di altre nazionalità.
Ricordiamo che il caso era nato per l'uso di un'app cinese che consentiva di mettere in contatto i cinesi coi loro connazionali italiani,  scavalcando gli ncc che invece pagano le tasse e che avevano preso posizione dura contro gli abusivi, provocando una contro-reazione da parte cinese.
Cosa evidenzia il comunicato di FAI?
Se i drivers siano italiani o non tali poco importa, purchè siano rispettate le leggi e se poi si associano ad alcuni sindacati che all'inizio era molto aggressivi, seppure avessero lasciate alcune porte aperte,  sembra la logica finale italica del l'inciucio.
Contano i numeri che possono esserci, anche a costo di perderne qualcuno di quelli attuali.

L'intervista a Francesco Wu-esclusiva

"Normare una situazione che non è a norma da tanti punti di vista, dice Francesco Wu.
"Io sono stato contattato visto che sono in ConfCommercio per gli imprenditori stranieri e dentro le associazioni cinesi".
La sua funzione è stata di raccordo tra un'autoscuola e gli ncc che volevano superare gli esami, ma senza scopo di lucro,"non è il mio campo". L'intento è mediare:"Stiamo cercando di capire come fare per regolarizzare quelli che lo vogliono." E sugli episodi passati dice:
"Questo problema rischio di confondere i veri parenti con gli abusivi."
Wu: "bisogna fare le cose a norma, tutelare il turista cinese ma anche gli ncc regolari, non è facile ma bisogna riuscire."
Quello di oggi "è il primo incontro per parlare e cercare di  trovare soluzioni".(Wu).
" La Giustizia non si fa da soli, altrimenti diventa Far West",aggiunge Wu, e il turista cinese si spaventa, magari non viene più in Italia.", riferimento non tanto velato alla pressione degli ncc italiani regolari.  E suggerisce pure un aspetto importante:
"I cinesi si trovano a loro agio con chi parla la loro lingua" e " la normativa va migliorata a favore di tutti".
Non esasperare gli animi tirando in ballo chi non c'entra nulla, è facile scambiare i mezzi degli imprenditori monovolumi o furgoni , non macchine piccole, precisazione per chi vedendo un certo tipo di mezzi è saltato alla conclusione che fossero tutti abusivi.
E' il pensiero finale di un imprenditore cinese importante e ben radicato in Italia, una persona che misura le parole ma è per la legalità.