Volandia annette anche la collezione Asi Bertone
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- 29 ottobre 2017 Area Malpensa
Lamborghini, Alfa, Porsche, Ferrari, Aston Martin, veri gioielli a quattro ruote del genio torinese saranno esposti al grande museo Volandia Ben 76 auto, una moto e una bicicletta, sono i “gioielli” della Collezione Asi Bertone, provenienti da Caprie in Val Susa, che i visitatori di Volandia potranno ammirare negli storici edifici delle ex officine Caproni. Il 3 marzo 2018 verrà poi inaugurato ufficialmente il nuovo padiglione Asi-Bertone. Il Parco e Museo del Volo arricchisce ...
Lamborghini, Alfa, Porsche, Ferrari, Aston Martin, veri gioielli a quattro ruote del genio torinese saranno esposti al grande museo Volandia Ben 76 auto, una moto e una bicicletta, sono i “gioielli” della Collezione Asi Bertone, provenienti da Caprie in Val Susa, che i visitatori di Volandia potranno ammirare negli storici edifici delle ex officine Caproni. Il 3 marzo 2018 verrà poi inaugurato ufficialmente il nuovo padiglione Asi-Bertone. Il Parco e Museo del Volo arricchisce così la propria collezione con esemplari entrati nella leggenda del made in Italy a quattro ruote, grazie al genio del designer torinese, Nuccio Bertone, tanto da essere sottoposta al vincolo della Sovrintendenza. A spiccare fra i modelli esposti a Volandia una Lamborghini Miura S del 1967, definita una delle auto più belle di sempre, un capolavoro senza tempo che fu presentata al Salone di Ginevra del 1966, facendo di colpo “invecchiare” tutte le sportive presenti sul mercato di allora. Altro pezzo da novanta l’Alfa Romeo Giulia SS del 1963 dalla linea decisamente attraente, frutto della rielaborazione degli stilemi tradizionali Alfa Romeo. Non da meno la Lancia Stratos HF, protagonista di una straordinaria serie di successi sportivi diventando ben presto una delle stradali più sognate e ambite.
Di notevole interesse anche i prototipi come la BMW Birusa, la Porsche Karisma, la Ferrari 308 GT4 Rainbow, l’Aston Martin Rapid Jet, le due Jaguar PU99 e la Bertone Birusa , l’ultima vettura nominata “birusa” (audace, ardimentosa, in dialetto piemontese), fu proposta nel 2003 per omaggiare, molto probabilmente, la figura di Eva Marzone, centaura torinese degli anni Trenta, nota negli ambienti sportivi con il nomignolo di "Birusa". Fausto Bossi