Coisp , la replica del sindacato di Polizia al Dott. Zazzeri

rcieviamo e pubblichiamo Dott. Zazzeri, constato, con una certa sorpresa, che il mio interlocutore decide di spostare sul piano di una presunta “gerarchia” scrivendo al Ministro dell’Interno ed al Capo della Polizia, un’attività sindacale di cui mi assumo, sempre, ogni onere e responsabilità. Se ignora le norme che regolano l’attività sindacale, si premuri di informarsi leggendo la Legge 121/1981. Se invece le sue motivazioni sono altre, le palesi. Il contenuto della sua email è volto a travi...

rcieviamo e pubblichiamo Dott. Zazzeri, constato, con una certa sorpresa, che il mio interlocutore decide di spostare sul piano di una presunta “gerarchia” scrivendo al Ministro dell’Interno ed al Capo della Polizia, un’attività sindacale di cui mi assumo, sempre, ogni onere e responsabilità. Se ignora le norme che regolano l’attività sindacale, si premuri di informarsi leggendo la Legge 121/1981. Se invece le sue motivazioni sono altre, le palesi. Il contenuto della sua email è volto a travisare atti e fatti accaduti, che, sebbene ritengo lei li abbia compresi benissimo, continua a distorcere cercando relazioni inesistenti tra ciò che è stato scritto dal Coisp, facilmente comprensibile, e ciò che Lei interpreta, visione esclusivamente derivante da sue interpretazioni personali. Nel comunicato del 29 ottobre, che le riallego, abbiamo chiaramente scritto che Striscia ed i suoi giornalisti “si sono sempre distinti per essere ‘voci fuori dal coro”.  Medesime parole di apprezzamento per il lavoro di Striscia ho espresso nell’intervista (variamente tagliuzzata ….) che mi avete richiesto, ove affermo testualmente: “quello che Striscia ha sempre fatto, essere voce delle denuncia con noi, ci ha aiutato molte volte”. Se Lei non sa leggere in queste affermazioni apprezzamento per il ruolo di denuncia di Striscia e se ciò  Lei ritiene non essere di suo gradimento, ce ne rammarichiamo. Peraltro medesimo rammarico esprimiamo  in ordine alle sue accuse rivolte al Coisp di “intimidazione”, conseguendo dalle sue parole che il Coisp l’avrebbe minacciata prospettandole un danno, fatto inesistente e mai accaduto, che lei però indirizza anche ad Autorità esterne a questa conversazione. Il servizio di Striscia sulle Volanti di Avellino ha messo in antefatto quanto accaduto a Luca Abete, per poi svilupparsi sulle auto di servizio della Polizia “coordinate proprio dal vicequestore Elio Iannuzzi”, utilizzando la persona del Funzionario come link tra due fatti assolutamente diversi e lontani nel tempo, nei protagonisti e nelle modalità. Forse lei non lo ha visto o se, invece sa fornirne una razionale spiegazione alternativa, la attendiamo serenamente. Altrettanto lontano nel tempo il servizio di Striscia del 1996, andato in onda il 28 ottobre, sempre messo in relazione diretta con fatti accaduti 20 anni prima, che si è concluso sempre riprendendo le Volanti di Avellino mentre il commento era “qualche pantera perde il pelo ma non il vizio” attribuendo alle Volanti di Avellino comportamenti legati a fatti accaduti in contesti e tempi assolutamente non relazionabili. Uno dei cardini di Striscia è, o a questo punto per meglio dire era, non cadere nel moralismo. "Mai dire "Non fate questo" ma sempre chiedere "Perché lo fate?". Invece l’atteggiamento di censura aprioristica nei confronti della Polizia di Stato e dei suoi uomini, spiati col telefonino, è una denuncia che casualmente Striscia mette in onda solo dopo  i fatti riguardanti un proprio inviato? Certo nemmeno il Coisp vuole generalizzare, infatti abbiamo (noi) testimoniato l’utilità della Tv di denuncia, ma mai della gogna mediatica. Altrettanto casualmente Striscia taglia la mia intervista di dieci minuti, “senza possibilità di replica” inserendo nel servizio affermazioni sul comportamento delle Volanti di Avellino, usando il medesimo metodo di spiare con il telefonino. Il “tg satirico”, definizione usata riferendosi a Striscia dall’Ufficio Stampa da lei diretto nel celebrarne gli ascolti dell’8 novembre, continuerà nella propria linea redazionale a presentare a milioni di italiani la propria preoccupazione per il caffè bevuto dalle Volanti di Avellino, chiosando con spiritose affermazioni tipo “stendiamo un velo di latte”, noi continueremo a definire baggianate questi servizi. Forse interesserebbe molto meno ai telespettatori sentire parlare di mancati investimenti sulla sicurezza, nostra e loro, che sta gravemente compromettendo la serenità sociale  delle fasce più deboli in tutta Italia, la criminalità sempre meno punita e punibile e le altre molte problematiche serie che non trovano spazio nell’informazione televisiva e stampata, su cui il Coisp, come avrà visto dal nostro sito e sui nostri social, interviene quotidianamente. Sappiamo che l’argomento è fin troppo serio, forse quindi inadatto alle battute spiritose ed alle risate finte, quanto inadatto alle risate è un turno di notte ogni cinque giorni e molte degli aspetti che riguardano il nostro lavoro. Non se ne crucci ed accetti le critiche, riteniamo che Lei abbia scopi e visioni direttamente collegate all’audience, noi alla serietà di un lavoro che costa, fin troppo spesso, l’incolumità fisica, la salute ed a volte purtroppo, anche la vita. Striscia ci sta ridendo su, noi abbiamo il dovere morale e di rappresentanza di replicare, con i nostri comunicati. Anzi se lei, che ha moltissima esperienza nel campo dell’informazione, avesse da suggerire come possiamo raggiungere le coscienze di chi ci attacca ad ogni manifestazione con bombe carta, pali divelti, bottiglie molotov e se va libero ed impunito alla prossima occasione, le saremmo grati. Perché accade tutti i giorni ma non fa notizia, non è abbastanza Striscia. Franco Maccari, Segretario Generale Coisp