IL VECCHIO PAGLIA Alla cena del Tea Party Lombardia con Giancarlo Pagliarini e Chiara Battistoni

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IL VECCHIO PAGLIA
Alla cena del Tea Party Lombardia con Giancarlo Pagliarini e Chiara Battistoni Giancarlo Pagliarini è stato Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica nel 1994/1995 durante il primo governo Berlusconi. È stato eletto Senatore della Lega Nord Padania nel 1992 ed è stato in Sen...

[caption id="attachment_32816" align="alignleft" width="500"] sdr[/caption] [caption id="attachment_32818" align="alignleft" width="500"] dig[/caption] IL VECCHIO PAGLIA Alla cena del Tea Party Lombardia con Giancarlo Pagliarini e Chiara Battistoni Giancarlo Pagliarini è stato Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica nel 1994/1995 durante il primo governo Berlusconi. È stato eletto Senatore della Lega Nord Padania nel 1992 ed è stato in Senato nella undicesima e dodicesima legislatura e poi deputato nella tredicesima e quattordicesima legislatura. Leghista convinto fino al 2007, lascia la Lega quell’anno perché non ritiene più che il partito sia attivamente coinvolto nello sviluppo del federalismo. Io adoro quest’uomo e condivido convintamente la frase postata sul suo profilo Facebook “mica tanto da dire, mi piace tutto e vorrei vivere fino a 300 anni” Incontrarlo per me è sempre un grande piacere e l'occasione è quella di una cena organizzata dal Tea Party Lombardia, brillantemente coordinato da Matteo Borghi e Stefano Magni. Il tema della serata è il referendum e l’esposizione delle ragioni del sì e del no dei trasversali tea partisti. Ospiti di rilievo Giancarlo Pagliarini e Chiara Battistoni ingegnere ed esperta del diritto svizzero.
  • Giancarlo Pagliarini, ha deciso se votare sì o no?
“Ma ti dirò a vedere questi qui che continuano a litigare e a darsi della Scrofa ferita fa passare la voglia di andare a votare, perché sembra una banda di matti. Ricordati che domenica 27 novembre in Svizzera si vota sul nucleare, che è una roba piuttosto importante, e non c'è tutto questo rabelotto santo cielo. Comunque a votare io ci andrò di certo e, a vedere come è centralinista questa roba qui, probabilmente voterò no, se non mi faranno cambiare idea in qualche modo, ma resta il fatto che non sono problemi importanti. La roba importante è cambiare la prima parte della Costituzione, che ormai è vecchia e medioevale, non funziona e non parla delle generazioni future, quindi è una roba assurda e nessuno dice mai che bisogna cambiarla”
  • ma ancora prima di cambiare la Costituzione o pensare a nuove leggi elettorali non è più importante pensare problemi seri nel paese che sta piano piano morendo?
“Il problema più serio di tutti è il modo in cui si fa politica. Io continuo a pensare e a dire che se i partiti, che son diversi tra di loro, lavorassero insieme per i cittadini invece di litigare tra di loro perché l'unico obiettivo è quello di gestire il potere, questo sarebbe una base assolutamente importante. Se invece di litigare per gestire il potere si lavora insieme per i cittadini, poi dopo si cambiano tutte le cose che è necessario e opportuno cambiare, ma se andiamo avanti così questa è fantascienza purtroppo. Il paese sta andando a fondo e la colpa è del modo in cui si fa politica”
  • Comunque vada il voto il mattino del cinque dicembre il sole continuerà a sorgere normalmente la vita andrà avanti come prima?
“Io ho detto che non so ancora bene bene come voterò, probabilmente voterò no. Però di una cosa sono sicuro al cento per cento e accetto scommesse: vincerà il no e ne sono sicuro!”
  • Battistoni abbiamo qualche ragione per votare no?
“Tante ragioni. Innanzitutto è un processo di centralizzazione spinta che rovina il paese, dopo anni in cui si era riusciti a ottenere una modesta devoluzione, come veniva chiamata, con questa riforma ci orientiamo verso un centralismo esasperato”.
  • Ma con tutti i problemi che ci sono in questo paese era così necessario questa battaglia referendaria?
“Probabilmente andava programmate in maniera ben diversa e, soprattutto, senza dare una visione, senza dare una strategia qualunque battaglia ha ben poco significato se non nell'immediato”
  • Ma il giorno 5 il sole sorgerà ancora?
“Questo senza ombra di dubbio, il sole continuerà a sorgere sempre per fortuna”
  • E, comunque vada, non sarà cambiato nulla?
“nella sostanza potrebbe non cambiare effettivamente niente, tanta e confusione per nulla” Milano 23 novembre 2016 Fabrizio Sbardella