Umberto Veronesi il celebre oncologo e' morto

Ci ha lasciato il celebre oncologo, cresciuto a Milano : « Mio padre era un fittavolo della pianura lombarda, stavamo fuori Milano, anche se non lontanissimi. La vedevamo come la grande meta di chi vive nei sobborghi. Quindi la nostra grande speranza era di diventare “cittadini”: si andava a scuola facendo 4-5 chilometri a piedi tutte le mattine, anche in pieno inverno, con i nostri calzoni corti, con quella cultura naturalistica del mondo agricolo. La conquista è stata lenta ma ci ha molto g...

Ci ha lasciato il celebre oncologo, cresciuto a Milano : « Mio padre era un fittavolo della pianura lombarda, stavamo fuori Milano, anche se non lontanissimi. La vedevamo come la grande meta di chi vive nei sobborghi. Quindi la nostra grande speranza era di diventare “cittadini”: si andava a scuola facendo 4-5 chilometri a piedi tutte le mattine, anche in pieno inverno, con i nostri calzoni corti, con quella cultura naturalistica del mondo agricolo. La conquista è stata lenta ma ci ha molto gratificato come tutte le grandi forme di emancipazione. » È stato direttore scientifico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal 1976 al 1994 e successivamente Fondatore e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi, ricopre il ruolo di direttore scientifico emerito dell'Istituto europeo di oncologia. Veronesi è nato in una famiglia cattolica, è stato anch'egli praticante, ma si è allontanato dalla religione a partire dai 14 anni, divenendo agnostico. Ha fatto pure attività politica,si è definito «un pacifista estremista».. « Io ho iniziato il movimento per la pace universale, ma nel senso tolstojano, la pace non come assenza di guerra, o non solo come assenza di guerra, ma come ritorno ad una condizione naturale, pacifica, profonda del nostro pensiero. Quindi ci stiamo battendo per la pace nel mondo, contro le guerre, contro le armi, contro i soprusi, contro le violenze, contro la pena di morte, a favore delle donne la cui identità è calpestata in molti paesi. E quindi potremmo dire che è un grande movimento per la non violenza". Tra le sue battaglie ricordiamo che Veronesi lottò per la depenalizzazione e la legalizzazione delle droghe leggere al fine di giungere a una regolamentazione dei derivati della canapa, soprattutto per i suoi usi terapeutici, specialmente in materia di terapia del dolore, favorevole agli Organismi geneticamente modificati. Nel giugno 2008 ha dichiarato di essere contrario, per principio, alle intercettazioni telefoniche, ma anche alla pena di morte e all'ergastolo ostativo,vegetariano convinto: « Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie. Era contro l'eutanasia, « Ma sono ancor più convinto che, per non arrivare all'eutanasia, passiva o attiva che sia, c'è un fondamentale obiettivo da raggiungere: prevenire il desiderio di morte facendo il possibile perché il malato, in particolare il malato terminale, non arrivi a un tale stato di sofferenza. Se è curato bene, difficilmente il paziente chiede di morire. Se è curato con affetto, con amore, senza dolore, non chiederà la buona morte. Veronesi era favorevole agli inceneritori come soluzione di alcune problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti e ha sostenuto la loro innocuità per la salute, entrando in polemica con gli ambientalisti. Una persona di carattere e forte personalità. Giuseppe Criseo Varese Press
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