Il web e i pericoli per i giovani ipnotizzati dalla rete.

COMUNICATO STAMPA
Il web e i pericoli per i giovani ipnotizzati dalla rete. Aumentano i reati come sexting e cyberbullismo, tra gli adolescenti sempre più connessi e poco attenti ai rischi e alla possibilità di delinquere   Chi oggi tra i giovani sopra i 12 anni non ha uno smartphone in Italia? Solo qualche mosca bianca, perché ormai il telefonino iperconnesso è divenuto un accessorio imprescindibile al pari di un paio di scarpe o di un qualsiasi indume...

COMUNICATO STAMPA

Il web e i pericoli per i giovani ipnotizzati dalla rete. Aumentano i reati come sexting e cyberbullismo, tra gli adolescenti sempre più connessi e poco attenti ai rischi e alla possibilità di delinquere   Chi oggi tra i giovani sopra i 12 anni non ha uno smartphone in Italia? Solo qualche mosca bianca, perché ormai il telefonino iperconnesso è divenuto un accessorio imprescindibile al pari di un paio di scarpe o di un qualsiasi indumento e tutti coloro che ne possiedono uno, utilizzano indistintamente i social network. Basti pensare che una recente statistica ha evidenziato che gli adolescenti nostrani, navighino in media 2 ore e mezza al giorno e 3 ore e 40 minuti nei fine settimana. Ciò al netto delle ore passate a scuola e quelle di sonno. Da questi impietosi numeri, discendono però dei fenomeni che stanno aumentando proporzionalmente con l’abbassamento dell’età dei fruitori delle reti sociali e degli strumenti tecnologici che ci consentono di stare sul web o condividere i nostri status. Il primo dei problemi è la carenza di consapevolezza, intesa proprio come capacità di comprendere che con il loro comportamento possono compiere atti offensivi o addirittura criminali. Reati come, l’ormai noto “sexting” - ovvero la condivisione di autoritratti fotografici sessualmente espliciti - e il cyber bullismo, sono in aumento anno dopo anno. Una tendenza rilevata in tutta Europa, con le magistrature dei minorenni sempre più impegnate a perseguire un numero crescente di ragazzi e ragazze per questo tipo di infrazioni. Crimini sottovalutati, spesso anche dalle famiglie, ma che possono avere ripercussioni gravi, anche per chi ne è vittima, specie a livello psicofisico e per le conseguenze nella vita futura.Ovviamente, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “", il modo più banale ma anche più efficace per combattere questo fenomeno è grazie – soprattutto – alla prevenzione fatta in famiglia e nelle scuole. Prevenzione che vuol dire non solo più controlli e limitazioni nell’uso degli strumenti informatici, ma anche un ritorno a quella che una volta si chiamava educazione civica. Lecce, 05 marzo 2017                                                                                                                                  Giovanni D’AGATA

__________________________________________________________________________________                                                        

 73100 Lecce via G. D’Annunzio n° 37 - Tel. 320/8496515 - e mail: dagatagiovanni@virgilio.it