PLINIO MARTINOLI È ANDATO VIA

PLINIO MARTINOLI È ANDATO VIA Era l’otto giugno del 1975 il mio primo lancio, un seicento metri da un Aermacchi AL60 e a terra ad aspettarmi c’era lui,  il maestro
Plinio Martinoli, una pacca sulla spalla e una battuta “vedi, ti avevo detto che era una cazzata”. Plinio Martinoli mi ha preparato per una delle esperienze più affascinanti della mia disordinata vita, era il mio istruttore di paracadutismo, “Il Maestro”. Ho fatto un intenso cor...

PLINIO MARTINOLI È ANDATO VIA Era l’otto giugno del 1975 il mio primo lancio, un seicento metri da un Aermacchi AL60 e a terra ad aspettarmi c’era lui,  il maestro Plinio Martinoli, una pacca sulla spalla e una battuta “vedi, ti avevo detto che era una cazzata”. Plinio Martinoli mi ha preparato per una delle esperienze più affascinanti della mia disordinata vita, era il mio istruttore di paracadutismo, “Il Maestro”. Ho fatto un intenso corso primaverile con lui perché con quei paracaduti a cupola, eredità della seconda guerra mondiale, e quell’aereo dal quale dovevi uscire dalla carlinga, a motore spento, con i piedi sul predellino, le mani aggrappate al supporto sull’ala alta e lasciarti scivolare con la pedana che ti passava davanti, mentre cadevi, a pochi centimetri dagli occhi, non erano una prova così facile. Dopo tantissimi anni l’ho rivisto durante questa primavera, più di quarant’anni dopo quella prima esperienza, sempre lo stesso, sempre il mio maestro. È stato paracadutista della Folgore, presidente gallaratese della Associazione Italiana Paracadutisti d’Italia, Cavaliere della Repubblica e ha svolto missioni umanitarie con la Caritas nell’ex JUGOSLVIA. Poi il giorno di ferragosto all’età di settantotto anni è andato via. Mio caro Maestro, spero di ritrovarti ancora a terra, al mio prossimo lancio, con lo stesso sorriso e la stessa ironia. Ciao Maestro, arrivederci. Gallarate 19/08/2016 Fabrizio Sbardella ---------- Non posso che unirmi al cordoglio della famiglia col mio ricordo personale non di rito ma dovuto alla frequentazione politica e personale di una persona generosa e disponibile, di altri tempi e statura etica elevata. E' stata un'amara sorpresa per me e altri che ti hanno conosciuto, sapere che ci hai abbandonato, seppure il ricordo non morirà mai per te come per Fabio, persone con cui ho condiviso un percorso politico e umano. Ricordi che resteranno imperituri e perenni per chi ha saputo vivere e lottare dignitosamente e per principi sani. Non so se potrà lenire il dolore, ma cito questo motto: Morire non è nulla; non vivere è spaventoso. ( VICTOR HUGO), solo chi ha vissuto può capire, degli altri non si parlerà più.   Giuseppe Criseo  
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