E PARISI VA…. di Lucio Bergamaschi
- /
- 20 settembre 2016 Area Malpensa Direttore-Fausto Bossi
E PARISI VA…. di Lucio Bergamaschi Quando sono uscito dallo Spazio Watt di Milano, luogo scelto da Stefano Parisi per la sua kermesse dal significativo titolo “Energie per l’Italia” una domanda mi ronzava in testa: ma cosa manca a questo Parisi? Perché non ha già preso in mano quell’armata brancaleone ormai allo sbando che risponde al nome di Forza Italia e l’ha tirata fuori dalle secche dei personalismi, dei cerchi magici, delle nostalgie del ’94 per sfidare in campo aperto il pinocchietto f...
E PARISI VA…. di Lucio Bergamaschi Quando sono uscito dallo Spazio Watt di Milano, luogo scelto da Stefano Parisi per la sua kermesse dal significativo titolo “Energie per l’Italia” una domanda mi ronzava in testa: ma cosa manca a questo Parisi? Perché non ha già preso in mano quell’armata brancaleone ormai allo sbando che risponde al nome di Forza Italia e l’ha tirata fuori dalle secche dei personalismi, dei cerchi magici, delle nostalgie del ’94 per sfidare in campo aperto il pinocchietto fiorentino e quei pasticcioni dei Cinque Stelle? Analizzando l’evento non trovo pecche: scenografia accattivante, ritmi ragionevolmente sostenuti, relazioni interessanti, tematiche scelte correttamente, platea affollata e plaudente. Tante facce giovani tra i militanti, tanti visi noti in platea (la curiosità è una bella molla), tanti quadri, consiglieri comunali, onesti militanti che tirano la carretta in periferia. Bello il dibattito con i quattro direttori di giornale, sintomo che la grande stampa laico-borghese vede con favore l’esperimento di Mr Chili, bellissimo l’intervento del redivivo Giancarlo Cesana, da poco dimissionato dalla Fondazione Policlinico. Tutto giusto, tutto a posto, tutto corretto. Dunque? Se devo dirvela tutta ho avuto un tragico deja vu di Italia Unica – il partitino messo in piedi da Corrado Passera e miseramente abortito – e prima ancora di Scelta Civica “prima maniera” con Monti, e ancor prima della lista civica di Letizia Moratti nel 2006 a Milano. Tutte belle cose, politically correct ma senza popolo, senz’anima. Parisi autodefinisce questa “cosa” che sta mettendo in piedi “liberali popolari”. Ma i popolari dove sono? Il sanguigno popolo padano se ne sta accampato sul prato di Pontida lanciando frecce acuminate in stile Braveheart, i cattolici ci sono – più le avanguardie politiche a dire il vero che il popolo – mentre vedo più base di Forza Italia che non i vertici gelosi di perdere i loro cadreghini. Terrà questo schema quando la barca sarà in mare aperto in piena navigazione? Ce la farà Parisi a rifare il miracolo del ’94? Le idee liberali ci sono, la prospettiva è quella giusta, il carisma non è certo quello del Cavaliere ma il ragazzo sta migliorando, lo vedo decisamente più tonico che durante la campagna delle comunali. Noi tifiamo per lui, un federatore delle tante anime dei moderati italiani ci vuole e serve in fretta. Non c’è tempo di provarne un altro altrimenti si resta fuori dalla giostra per decenni. Parisi forza paris!