L'Italia è sempre in testa a tutte le classifiche

L’ITALIA È IN TESTA A TUTTE LE CLASSIFICHE
Però dalla parte sbagliata, tra gli ultimi Ancora una volta il nostro paese si colloca ai primissimi posti nelle classifiche europee, purtroppo dalla parte sbagliata della classifica, siamo sempre tra le pecore nere della comunità. Non è certo colpa nostra, la colpa è dell’euro o della Angela Merkel o dei poteri forti. [caption id="attachment_37633" align="alignleft" width="300"] CGIA MESTRE classifica paesi europei...

L’ITALIA È IN TESTA A TUTTE LE CLASSIFICHE Però dalla parte sbagliata, tra gli ultimi Ancora una volta il nostro paese si colloca ai primissimi posti nelle classifiche europee, purtroppo dalla parte sbagliata della classifica, siamo sempre tra le pecore nere della comunità. Non è certo colpa nostra, la colpa è dell’euro o della Angela Merkel o dei poteri forti. [caption id="attachment_37633" align="alignleft" width="300"] CGIA MESTRE classifica paesi europei[/caption] La nostra Pubblica amministrazione arranca nei bassi fondi della classifica collocandosi al 17° posto su 23 paesi europei analizzati. Solo Grecia, Croazia, Turchia e alcuni paesi dell’ex blocco sovietico presentano un indice di qualità inferiore al nostro. A guidare la classifica, invece, sono le amministrazioni statali dei paesi del nord Europa (Danimarca, Finlandia, Svezia, Paesi Bassi, etc.). Certo che se usciamo dall’euro e adottiamo la Didracma o il Denario (sognando i fasti dell’Impero Romano) la nostra burocrazia potrebbe risalire miracolosamente la classifica e svergognare gli antipatici paesi del nord che hanno il bruttissimo vizio di tentare di rispettare le regole del vivere civile. La graduatoria, come indicato dall’Ufficio studi della CGIA, utilizza elemento di confronto un indice di qualità che è il risultato di un mix di quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici ricevuti, l’imparzialità con la quale vengono assegnati e la corruzione (nella quale brilliamo in anche a livello mondiale). Oltre ai dati nazionali, questa indagine rileva anche le prestazioni di duecentosei realtà territoriali. [caption id="attachment_37634" align="alignleft" width="300"] CGIA MESTRE classifica aree territoriali[/caption] La prima realtà italiana è la Provincia autonoma di Trento che si colloca al 36° posto della classifica generale. Di seguito troviamo la Provincia autonoma di Bolzano al 39°, la Valle d’Aosta al 72° e il Friuli Venezia Giulia al 98°, appena al disotto della media Ue si posiziona al 129° posto il Veneto, al 132° l’Emilia Romagna. A riportarci nelle prime posizioni in basso ci pensano la Sardegna al 178° posto, la Basilicata al 182°, la Sicilia al 185°, la Puglia al 188°, il Molise al 191°, la Calabria al 193° e la Campania al 202° posto. Solo Ege (Turchia), Yugozapaden (Bulgaria), Istanbul (Turchia) e Bati Anadolu (Turchia), presentano uno score peggiore della Pubblica Amministrazione campana. Tra le realtà meno virtuose troviamo anche una regione del Centro, vale a dire il Lazio, che si piazza al 184° posto della graduatoria generale Gli effetti di questa classifica si ripercuotono anche nel settore privato. I ritardi, le informazioni inesatte, le procedure inutilmente complicate o addirittura vessatorie sono all’ordine del giorno e tutto ciò si traduce in perdite di tempo e di denaro, magari per pagare consulenti in grado di aiutarci ad evadere tutta una serie di pratiche burocratiche spesso ridondanti e i danni si ripercuotono sul sistema-Paese”. Ovviamente la responsabilità di tutto ciò non va “scaricata” su chi lavora nel pubblico. Anzi. I dipendenti pubblici spesso sono le vittime di questa situazione che non gli consente di lavorare con mezzi e risorse sufficienti per svolgere il proprio compito. L’unica soluzione per risolvere il problema, ovviamente, è l’uscita dall’euro panacea per tutti i mali. Gallarate 10 febbraio 2017 Fabrizio Sbardella