Accam: pomo della discordia

ACCAM: POMO DELLA DISCORDIA ! Lunedì sera 3 ottobre il Comitato Ecologico Inceneritore Ambiente di Borsano in collaborazione con Medicina Democratica ONLUS ha organizzato un incontro pubblico nel rione di Borsano per illustrare e approfondire i risultati dell’indagine delle conseguenze sulla salute derivanti dalle ricadute inquinanti dell’inceneritore ACCAM di Busto Arsizio. Interessante ma anche molto preoccupante la relazione condotta dai tre medici Dr Antonio G. Russo direttore dell’osserv...

ACCAM: POMO DELLA DISCORDIA ! Lunedì sera 3 ottobre il Comitato Ecologico Inceneritore Ambiente di Borsano in collaborazione con Medicina Democratica ONLUS ha organizzato un incontro pubblico nel rione di Borsano per illustrare e approfondire i risultati dell’indagine delle conseguenze sulla salute derivanti dalle ricadute inquinanti dell’inceneritore ACCAM di Busto Arsizio. Interessante ma anche molto preoccupante la relazione condotta dai tre medici Dr Antonio G. Russo direttore dell’osservatorio epidemiologico AtS di Milano, Prof. Piergiorgio Duca docente di statistica medica all’Università di Milano e Dr Marco Caldiroli Vice Presidente di Medicina Democratica Onlus. Il report delle ATS milanesi e dell'Insubria, secondo alcuni pareri, possono essere state sottostimate, evidenziando che esiste una possibilità concreta, dai dati presentati, che i ricoveri per malattie cardiovascolari acute e polmonari possano essere identificate in 40 all'anno e non si parla di bazzecole ma, per esempio, di infarti ed ictus! Se si fa un semplice calcolo matematico 40 ricoveri in oltre 40 anni di funzionamento dell'impianto abbiamo circa 1600 ricoveri presumibilmente dovuti ad inquinamento da PM10, Ossidi di Azoto e Zolfo prodotti dall'inceneritore. Ai quali andranno aggiunti i ricoveri nei 5 anni di prolungamento dell'attività di incenerimento portando un totale di costo sociale di ben 1800 ricoveri di cui Borsano è uno dei maggiori fornitori essendo in una delle zone critica di ricaduta. E' stato illuminante sapere inoltre che l'inchiesta ambientale dell'ATS di Milano e Insubria non è partita su richiesta del comune che ospita sul suo territorio ACCAM (Busto Arsizio per intenderci) e che subisce, almeno per gli ossidi di azoto e zolfo, le ricadute più acute dei fattori inquinanti, ma Dairago, un comune limitrofo. E' stato illuminante sapere che esiste un organismo pubblico che gratuitamente e su semplice richiesta fa un'indagine ambientale su punti di inquinamento e che il Comune di Busto Arsizio e le sue amministrazioni di maggioranza né le opposizioni l'hanno mai chiesto. Alla luce di quanto emerso e dell’indirizzo che invece intende prendere l’amministrazione di Busto Arsizio, è lecito domandarsi se bastano gli interessi economici dei comuni, ed in particolare dell'amministrazione comunale bustocca, a rendere tollerabile un simile risultato! Sempre ammesso che rispetto alla chiusura immediata e preventivata dell'inceneritore ci siano davvero interessi rilevanti. A tal proposito il parere personale di Mario Gallazzi presente all’incontro di ieri sera e da sempre attivo al fianco di Adriano Landoni per il comitato ecologico di Borsano “continuare su questa strada, in una regione come la Lombardia che ha un surplus di offerta di oltre il 50% sulla domanda di incenerimento (tra l'altro a tariffe più basse) non è un errore, ma E' PURA FOLLIA! Mi aspetto che i comitati presentino e sollecitino azioni adeguate a porre limite a un tale scempio e che la popolazione di Borsano sappia reagire con forza e determinazione a questo attentato alla salute dei suoi figli!” Tutto questo a pochi giorni dal consiglio comunale del prossimo 6 ottobre in cui verrà votato l’atto di indirizzo sul piano industriale di ACCAM. Emanuele Fiore