PRODOTTO DI MONTAGNA: MIPAAFT VIGILI ATTENTAMENTE SULL'USO DEL MARCHIO

foto di repertorio
I prodotti made in Italy che il mondo ci invidia, come salumi e formaggi, sono importanti dal punto di vista economico e la loro tutela e' importante.
E' ancora più importante che le campagne pubblicitarie siano mirate e precise per non andare a mandare messaggi fuorvianti.
Nasce però una polemica che riportiamo per dovere di cronaca:
Uncem manifesta il suo forte disappunto per le modalità di utilizzo del marchio Prodotto di Montagna - recentemente lanciato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo - in paginate pubblicitarie di giornali usciti oggi. Il (forse) più noto dei formaggi italiani a pasta dura - famoso e riconosciuto perché da grattugiare su pasta, lasagne e minestre - oggi pubblica infatti una campagna (a pagamento) sui giornali, dal discutibile gusto, claim e contenuto. Richiama la sua produzione "di montagna" con le montagne dell'Everest e un astronauta (strani legami) testimonial, utilizzando nella grafica peraltro un marchio che non è quello bianco e verde varato dal Ministero. Promuove sui quotidiani una campagna, che presenta anche sul suo sito spiegando alle aziende agricole che fanno capo al Consorzio quali sono i parametri per l'utilizzo del marchio. Alimentazione delle vacche (il fieno di montagna però, se lo ricordi il Consorzio, non c'è tutto l'anno!), trasformazione, stabilimenti e stagionatura in zone "di montagna". Speriamo