In Catalogna la Spagna non c'è più
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- 22 dicembre 2017 Altri Comuni
La nonostante le rivalse e i "giochetti" che ha dovuto subire, l'oscuramento mediatico e altre penalizzazioni oggi ha nuovamente confermato la propria legitta richiesta di autodeterminazione. Vuole l'indipendenza si è presa una grande rivincita sulle stretta centralista imposta da Madrid dopo il referendum di fine ottobre. Le tre forze indipendentiste (JUNTSxCat, Erc-CatSì e Cup) che già governavano il "Parlament" catalano uscente incassano la maggioranza assoluta dei seggi,...
La nonostante le rivalse e i "giochetti" che ha dovuto subire, l'oscuramento mediatico e altre penalizzazioni oggi ha nuovamente confermato la propria legitta richiesta di autodeterminazione.
Vuole l'indipendenza si è presa una grande rivincita sulle stretta centralista imposta da Madrid dopo il referendum di fine ottobre. Le tre forze indipendentiste (JUNTSxCat, Erc-CatSì e Cup) che già governavano il "Parlament" catalano uscente incassano la maggioranza assoluta dei seggi, 70 su 135, ma non dei voti, arrivando al 47,5 per cento. C'è stata "una partecipazione record, storica, con un risultato che nessuno può mettere in discussione", ha commentato a caldo il leader indipendentista Carles Puigdemont. "La Repubblica catalana ha battuto la monarchia sull'articolo 155", e aggiunge: "Rajoy è stato sconfitto". Ora servono una "rettifica", una "riparazione" e la "restituzione della democrazia". Più di cinque milioni e mezzo di persone sono state chiamate a votare per eleggere i 135 nuovi deputati del parlamento regionale di Barcellona. L'affluenza ha segnato il record dell'81,94 per cento, ben sette punti in più rispetto al 2015.