GORLA MINORE - L’ampliamento che divide.

GORLA MINORE -  L’ampliamento che divide.La giunta del sindaco Vittorio Landoni ha accolto il piano di espansione produttiva presentato dalla società Equieffe. Ma qualcuno ha storto il naso. E ha denunciato che quell’attività viene a sottrarre, a suo avviso, preziose aree boschive al territorio.      GORLA MINORE – Di Gorla Minore è uno dei biglietti da visita dorati. Normale, dunque, che quando ha avanzato una proposta ...

GORLA MINORE -  L’ampliamento che divide.La giunta del sindaco Vittorio Landoni ha accolto il piano di espansione produttiva presentato dalla società Equieffe. Ma qualcuno ha storto il naso. E ha denunciato che quell’attività viene a sottrarre, a suo avviso, preziose aree boschive al territorio.      GORLA MINORE – Di Gorla Minore è uno dei biglietti da visita dorati. Normale, dunque, che quando ha avanzato una proposta di ampliamento della sua attività la richiesta le sia stata accolta. Ma l’operazione è di quelle che dividono in due di netto i favorevoli dai contrari . Comune di Gorla Minore e società Equieffe si sono strette la mano. E l’intesa porterà quest’ultima, nota per l’organizzazione di manifestazioni ippiche nazionali e internazionali proprio sul territorio gorlese da circa tre anni, a poter dare ancora più lustro con ulteriore attività all’immagine del paese vallivo. La richiesta di Equieffe ha dovuto fare i conti con una trafila burocratica mediolunga partita da ottobre 2016. “Perché quest’ampliamento avvenisse- evidenzia il vicesindaco Beatrice Bova – è stata necessaria la modifica di destinazione d’uso da area agricola a uso pubblico”. Tutto in moto rettilineo? No davvero perché vi è qualcuno che l’espansione di quell’attività la vede non proprio di buon occhio. E che quindi non vorrebbe vedere l’attività di Equieffe dilatarsi di 3639 metri quadrati destinati a nuovi box per cavalli e di 24784 impiegati invece per la realizzazione di un nuovo campo di gara. Il refrain degli oppositori è chiaro: quell’area è boschiva e tale deve restare. E che le osservazioni al riguardo vengano non solo dall’opposizione di “Progetto per Gorla Viva” nelle parole della capogruppo Fabiana Ermoni ma anche da un consigliere della maggioranza ed ex assessore, Domizio Ricco, dimostra che la questione divide trasversalmente.  Insomma, da una parte un’attività produttiva da espandere con ricadute positive per il paese, dall’altra un’area boschiva che qualcuno chiede di lasciare vergine. E’ l’eterno problema della conciliazione tra industria e ambiente.