Varese: presentazione del volume di Laura Facchin

Varese: presentazione del volume di Laura Facchin . Si terrà giovedì 23 novembre, ore 17.00 a Palazzo Estense, la presentazione del volume di Laura Facchin dal titolo “Francesco III d’Este Serenissimo Signore tra Modena, Milano e Varese”, edito da Macchione. Gli studi sul mecenatismo estense vantano una secolare fortuna critica, basti pensare agli scritti settecenteschi di Ludovico Antonio Muratori e di Girolamo Tiraboschi e, nel XIX secolo, le ricerche pionieristich...

Varese: presentazione del volume di Laura Facchin . Si terrà giovedì 23 novembre, ore 17.00 a Palazzo Estense, la presentazione del volume di Laura Facchin dal titolo “Francesco III d’Este Serenissimo Signore tra Modena, Milano e Varese”, edito da Macchione. Gli studi sul mecenatismo estense vantano una secolare fortuna critica, basti pensare agli scritti settecenteschi di Ludovico Antonio Muratori e di Girolamo Tiraboschi e, nel XIX secolo, le ricerche pionieristiche e paradigmatiche di Giuseppe Campori ed Adolfo Venturi La celebrazione del IV centenario del trasferimento della capitale del ducato estense da Ferrara a Modena (1998) ha costituito, più recentemente, una nuova occasione per avviare una ricca serie di indagini, proseguite sino ad oggi, relative alla fase tra Sei e Ottocento, che aveva visto, eccezion fatta per le committenze di Francesco I, un minore interesse rispetto al periodo “aureo” dell’età umanistica e rinascimentale. Mancava ancora uno studio approfondito, sia dal punto di vista della storia politica che di quella artistica, sulla prolungata fase di governo del penultimo duca di Modena, Francesco III. Sulla base del fondamentale principio, irrinunciabile per la società di Ancien Régime, dell’alto potere di persuasione ed efficacia, presso chi ne sapeva cogliere e interpretare il contenuto allegorico e culturale, delle arti figurative e dell’architettura, potenziali strumenti politici utilizzabili per orientare e costruire specifiche posizioni intellettuali, il volume monografico dedicato a questa controversa figura del celebre casato estense si propone di rileggerne l’operato con complessità e varietà di posizioni critiche. Nel testo si presentano chiavi di lettura, derivate dall’analisi dei documenti e dalla conoscenza approfondita della fase in esame, innovative rispetto a una generalizzata valutazione storiografica negativa, sia da un punto di vista politico, facendo del tutto ricadere sul principe estense, ancora nell’ottica di una storiografia di matrice risorgimentale, la grave responsabilità di aver ceduto i propri domini alla Casa d’Austria, sia da quello del mecenatismo artistico, essendo state le scelte del duca del tutto schiacciate dal peso della “vendita di Dresda”, ovvero la cessione di cento capolavori della quadreria ducale al principe elettore di Sassonia alla metà del Settecento. Non si è invece considerato il suo operato in termini di committente per i palazzi di corte modenesi e reggiani nel secondo quarto del Settecento, in particolare la perduta residenza di Rivalta, e nel ventennio successivo con la creazione del complesso estense di Varese, ancora pienamente conservato, e con interventi di pubblica utilità nel feudo lombardo acquisito nel 1765. Il mecenatismo di Francesco III è affrontato in parallelo ad una ricognizione e rilettura delle politiche artistiche della corte viennese nella Lombardia austriaca della seconda metà del Settecento in funzione dell’insediamento della corte arciducale di Ferdinando d’Asburgo e della consorte, Maria Beatrice d’Este, ultima discendente della dinastia ducale.