Provincia di Varese:nel 2016 risultavano attive 71.229 imprese contro le 71.083 del 2015.

Nella definizione di questa seconda formula di “Mettersi in Proprio” e “Officine delle Idee” non si poteva che partire dalle cifre, dalle quali è emerso che una impresa su cinque – a quattro anni dalla nascita – rischiano il fallimento a causa della mancata pianificazione preliminare. «Secondo i dati della Camera di Commercio, in Provincia di Varese nel 2016 risultavano attive 71.229 imprese contro le 71.083 del 2015. Non dobbiamo però dimenticare che, nel 2010, questa provin...

Nella definizione di questa seconda formula di “Mettersi in Proprio” e “Officine delle Idee” non si poteva che partire dalle cifre, dalle quali è emerso che una impresa su cinque – a quattro anni dalla nascita – rischiano il fallimento a causa della mancata pianificazione preliminare. «Secondo i dati della Camera di Commercio, in Provincia di Varese nel 2016 risultavano attive 71.229 imprese contro le 71.083 del 2015. Non dobbiamo però dimenticare che, nel 2010, questa provincia di imprese ne contava quasi 74mila» riferisce Vincenzo Smurra. E il 2010 portava già in sé la prima contrazione determinata dalla crisi. In questo quadro è quindi fondamentale interpretare i primi segnali di ripresa, e valorizzarli: «Sempre nel 2016, e questo dato ci deve spingere a investire, ogni 100 imprese attive, le nate risultavano 6,7 mentre le cessate non superavano le 6,1» continua Smurra. Su questi numeri si innesta l’impegno di “Mettersi in Proprio” e “Giovani di Valore” perché, se è vero che le imprese aprono, è altrettanto vero che in provincia di Varese il tasso di mortalità delle aziende a un anno dall’apertura è del 3,1%; sale al 18,4% dopo tre anni e raggiunge quota 24,7% quattro anni dopo. Senza contare che, su cento potenziali imprenditori, solo il 15% avvia effettivamente un’impresa, una scrematura pesante che è possibile prevenire. Nel corso delle serate di Mettersi in Proprio che si terranno da novembre a marzo, si accompagneranno i potenziali neo imprenditori attraverso specifiche analisi di fattibilità: 1) Il progetto di impresa tiene conto dei requisiti normativi richiesti al neo imprenditore? La sede di impresa è idonea e risponde ai termini di legge? 2) Sono stati valutati i punti di forza e di debolezza del prodotto/servizio oggetto del progetto d’impresa nel confronto con il mercato di riferimento e con i competitor? 3) È stata avviata un’analisi realistica di costi e ricavi? Sono stati valutati investimenti e relativi fabbisogni finanziari? 4) Esistono strumenti finanziari, contributi e bandi funzionali a sostenere l’avvio del progetto di impresa? Nel caso il progetto d’impresa superi la preliminare analisi di fattibilità, la neo impresa verrà quindi sostenuta nel primo anno di vita da Confartigianato Varese attraverso un processo di “incubazione” attiva. Sempre mantenendo aperti i canali di dialogo e collaborazione con le amministrazioni. Accanto alla verifica dei requisiti oggettivi, soggettivi, economici e finanziari di “Mettersi in Proprio”, con “Officine delle Idee” il progetto Giovani di Valore, con Confartigianato e Fondazione San Giuseppe, mette a disposizioni la competenza di tre professionisti che, in altrettante serate, cercheranno di sviluppare le soft skills di comunicazione anche sui social, fondamentali per diffondere le nuove imprese e per sostenere quelle già esistenti. 1) Si comincia il 16 novembre alle 20 con “Matrix – Comprendere per Comunicare” di Andrea Colaianni (ore 20 – Officina C@ffè di via Mauceri 28, Venegono Inferiore) – 2) Secondo appuntamento il 14 dicembre: alle 20 Marco Pastonesi affronterà il tema del “Racconto degli eroi quotidiani” in biblioteca a Tradate (via Zara 37) 3) Chiuderà Lorenzo Fassina il 25 gennaio al Faberlab di Tradate: sempre alle 20 si discuterà di “Comunicazione digitale”. Ed ecco anche le date del “mettersi in proprio”: Tradate 21/11 – Ore 18.30 – Villa Truffini Sesto Calende 19/01 – Sala Consiliare Gazzada Schianno 09/02 – Sala Consiliare Malnate 27/02 – Sala Consiliare Bisuschio 15/03 - Sala Consiliare 09Positivo interesse, fare rete e seguire con attenzione gli sviluppi anche il commento dei Sindaci del territorio. Secondo Marco Colombo – Sindaco di Sesto Calende, “se dal territorio fuggono le grosse imprese e non ne nascono di piccole e medie, il più grande problema che dovremo affrontare non sarà solo economico ma sociale. Lo stesso welfare crollerà e ci saranno sempre meno sicurezze per le famiglie e, di conseguenza, per le nuove generazioni. Anche quando una nuova impresa non funziona, tutto è a rischio. Questo per dire che il progetto “Giovani di Valore” si sta sviluppando in un’epoca giusta. Un tempo in cui le nuove imprese sono veramente il collante economico e sociale di un territorio. Chiediamo però a Confartigianato Varese di aiutarci, come amministrazione, a capire cosa si può veramente fare. Come aiutare i giovani, e quello meno giovani, a dare un senso alle loro idee e ai loro progetti. Perché va bene la defiscalizzazione per uno o due anni, ma questa non è la via corretta” ha concluso il primo cittadino leghista di Sesto. Presente e determinato anche un altro Sindaco leghista, Cristina Bertuletti per il comune di Gazzada Schianno. “Lo si è detto anche in questa sede: una casa nasce dalle fondamenta e non dal tetto. Così è il rapporto che il nostro comune sta costruendo con i giovani. Personalmente frequento, e tanto, le nuove generazioni anche nei luoghi di aggregazione che offre il nostro Comune e capisco l’importanza di dare loro indicazioni chiare e corrette. Sono loro stessi a chiedere consigli che li mettano sulla buona strada. E questo progetto di assume, sotto questo punto di vista, una grande importanza” conclude Cristina Bertuletti. Per Samuele Astuti – Sindaco di Malnate, “I giovani hanno bisogno di essere accompagnati, quindi è importante che le amministrazioni comunali collaborino fra loro senza porre un confine ai singoli territori. E proprio questo progetto aiuta tutti noi ad andare oltre i nostri comuni per creare un network a favore del tessuto neo imprenditoriale. Che è innovativo sempre e comunque. Perché l’innovazione non è solo App e circuiti, ma anche scelta delle materie prime, qualità, trasparenza. A questo si aggiunge l’acquisizione di nuove competenze, che con “Giovani di Valore” si mettono a sistema tra Comuni, associazione di categoria, giovani e meno. Questa collaborazione è un passo importante perché non è scontato. Su questo dobbiamo crederci, tutti” termina il Sindaco. ?Mattia Premazzi, Sindaco Venegono Inferiore ricorda che “il problema dell’occupazione lo risolvono gli imprenditori, non le pubbliche amministrazioni. Quindi è importante questa collaborazione, che nasce – per quanto mi riguarda – anche da questo spazio a Venegono che è Officina C@ffè. Uno spazio dove c’è spirito imprenditoriale, dove si coglie questa voglia, dove i giovani ci sono. E allora noi, con Confartigianato Varese, possiamo mettere i neo imprenditori nelle condizioni giuste per far nascere la loro impresa e sostenerla. E’ questo l’impegno comune: a questo punto, di fronte alla nascita delle nuove imprese, il lavoro non sarà più un problema ma un’opportunità” precisa il Sindaco. Giovanni Resteghini – Sindaco di Bisuschio aggiunge collegandosi a quanto detto dal sindaco di Malnate, Samuele Astuti. “Network” è la parola giusta, quella nella quale dobbiamo credere. Una rete sovracomunale alla quale dare forma. Perché non è più il tempo dell’individualismo ma della collettività. Lo si sta dicendo qui, oggi: anche chi vuole diventare imprenditore non può fare a meno del dialogo e del confronto con gli altri” conclude il Sindaco. Quindi uno fra i valori più importanti di questo progetto sia proprio quello di andare oltre i singoli territori per creare un distretto più ampio nel quale trovare punti in comune e obiettivi da condividere.