Visita di Ergodan: differenze culturali, politiche e sociali

 
Visita di : differenze culturali, politiche e sociali
di Petra Veselá
Antropologa culturale presso ICEAH, vesele.petra@libero.it   Con la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdo?an in Italia, ci troviamo di fronte a differenze culturali, politiche e sociali così importanti che solo difficilmente riusciamo ad accettarli. Erdogan rappresenta esattamente tutto ciò che all’europeo medio non piace: l...

  Visita di : differenze culturali, politiche e sociali di Petra Veselá Antropologa culturale presso ICEAH, vesele.petra@libero.it   Con la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdo?an in Italia, ci troviamo di fronte a differenze culturali, politiche e sociali così importanti che solo difficilmente riusciamo ad accettarli. Erdogan rappresenta esattamente tutto ciò che all’europeo medio non piace: la dittatura, la guerra, il nazionalismo, l’Islam.  Tuttavia, bisogna ammettere che le differenze spesso ci fanno sentire indifesi e ci ancoriamo alle teorie di tipo biologico, cioè “razziali”, che alla fine non hanno una base scientifica valida. Per proteggersi dalla “diversità” imploriamo la “sicurezza”. Prendere una decisione sembra sia un dovere politico, come se i politici avessero una idea ben precisa sulla realtà antropologica più ampia.  Le differenze biologiche che vengono sottolineate e che apparentemente ci separano non sono presi in seria considerazione da nessun scienziato. L’unità della “razza umana”, cioè quella di “Homo Sapiens” ci consente di pensarci per analogie e comprendere delle differenze in virtù delle similitudini. Detto questo è bene capire che le differenze culturali sono forse più difficili da accettare che non quelle biologiche.  La Turchia rappresenta un ponte tra Occidente e Oriente molto importante. Se esploriamo la cultura turca attraverso una lente d’ingrandimento, possiamo ottenere una buona panoramica dei tratti caratteristici della cultura turca, rispetto ad altre culture del mondo. Una chiave per fronteggiare la diversità è conoscerla, capire “l’altro” significa scoprirlo senza urtare sé stesso.  La prima dimensione analizzata è quella della distanza dal potere: questa dimensione riguarda il fatto che tutti gli individui nelle società non sono uguali, esprime l'atteggiamento della cultura verso le disuguaglianze. La “distanza dal potere” è definita come la misura in cui i membri meno potenti delle istituzioni e delle organizzazioni all'interno di un paese accettano che il potere sia distribuito in modo diseguale.  La Turchia raggiunge un punteggio elevato in questa dimensione, il che evidenzia le seguenti caratteristiche: gerarchia inaccessibile, dipendenza, il capo ideale è una figura paterna. Il potere è centralizzato e i manager si affidano ai loro capi e regole, mentre i dipendenti si aspettano che gli venga detto cosa fare. Il controllo è previsto e l'atteggiamento nei confronti dei dirigenti è formale, la comunicazione è indiretta e il flusso di informazioni è selettivo. La stessa struttura può essere osservata nell'unità familiare, dove il padre è una specie di patriarca a cui altri si sottomettono.  La seconda dimensione è quella dell’individualismo versus collettivismo: una dimensione fondamentale che detta il grado di interdipendenza che una società mantiene tra i suoi membri. Ha a che fare con l'immagine di sé e delle persone ed è definita in termini di "io" o "noi". Nelle società individualiste le persone dovrebbero badare a sé stesse e direttamente alle loro famiglia. Nelle società collettiviste le persone appartengono ai "gruppi" che si prendono cura di loro in cambio di lealtà.  La Turchia è una società collettivista. Ciò significa che il "noi" è importante, le persone appartengono ai gruppi (famiglie, clan o organizzazioni) che si guardano l'un all'altro. La comunicazione è indiretta e l'armonia del gruppo deve essere mantenuta, i conflitti aperti sono evitati. La relazione ha una base morale e questo ha sempre la priorità sull'adempimento delle attività. Il tempo deve essere investito inizialmente per stabilire un rapporto di fiducia, il nepotismo può essere molto frequente. Il feedback è sempre indiretto, anche nell'ambiente aziendale.  L’ultima dimensione analizzata qui è il ruolo della mascolinità. Una alta mascolinità nella società indica che la società sarà guidata da competizione, dove il vincitore è migliore. Determina un sistema di valori che iniziano a scuola e continuano per tutta la vita organizzativa e sociale. Un punteggio basso, cioè femminile, sulla dimensione significa che i valori dominanti nella società sono la cura degli altri e la qualità della vita. Una società femminile è quella in cui la qualità della vita è il segno del successo e distinguersi dalla folla non è ammirevole. La Turchia è sul lato femminile della scala. Ciò significa che gli aspetti più delicati della cultura come l’uguagliamento con gli altri, il consenso, la simpatia per lo sfavorito sono apprezzati e incoraggiati. I conflitti sono evitati nella vita privata e lavorativa e il consenso alla fine è importante. Il tempo libero è importante per i turchi ed è il momento in cui tutta la famiglia, il clan e gli amici si riuniscono per godersi la vita.  Per approfondimenti o consulenze: vesela.petra@libero.it