“I have a dream - Le parole che hanno cambiato la storia” al Cinema Teatro Manzoni di Busto Arsizio

 “I have a dream - Le parole che hanno cambiato la storia” di Ennio Speranza e
Gabriele Guidi, autore quest’ultimo anche della regia, che Valentina Lodovini e Ivano Marescotti porteranno in scena al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio giovedi 22 febbraio alle 21. «Quante volte le parole hanno contribuito a segnare un’epoca, svelando ideali e aspettative di intere generazioni? Quante volte un particolare momento storico viene ricor...

 “I have a dream - Le parole che hanno cambiato la storia” di Ennio Speranza e Gabriele Guidi, autore quest’ultimo anche della regia, che Valentina Lodovini e Ivano Marescotti porteranno in scena al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio giovedi 22 febbraio alle 21. «Quante volte le parole hanno contribuito a segnare un’epoca, svelando ideali e aspettative di intere generazioni? Quante volte un particolare momento storico viene ricordato grazie a una frase o il frammento di un discorso che ha lasciato un segno indelebile? E quante volte ancora i grandi oratori hanno saputo accendere passioni civili individuando i traguardi sociali da conquistare trascinando milioni di persone?» Le parole -alla pari degli eventi, dunque- hanno inciso sul corso della storia»; anzi, diventando esse stesse eventi, hanno contribuito a scrivere il nostro futuro. È questa riflessione a fare da filo rosso allo spettacolo “I have a dream - Le parole che hanno cambiato la storia” di Ennio Speranza e Gabriele Guidi, autore quest’ultimo anche della regia, che Valentina Lodovini e Ivano Marescotti porteranno in scena al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio in occasione della stagione 2017/2018. Da Demostene a Martin Luther King, da Pericle a Robespierre, passando per Lady Astor, Gandhi, Kennedy, Churchill, Fidel Castro, Mandela, Umberto Eco e molti altri. L’atto unico -scritto da Ennio Speranza e Gabriele Guidi, autore quest’ultimo anche della regia- si configura come un viaggio tra i discorsi di uomini che, con il loro pensiero e la loro azione, hanno contribuito a scrivere il nostro futuro e a cambiare il corso dell’umanità. Democrazia, identità etnica, ruolo delle donne, eccidi, intolleranza religiosa, ma anche arte e letteratura come strumenti di protezione dell’essere umano. Sono solo alcune delle tematiche al centro dello spettacolo, che consente di rivivere eventi che appartengono alla memoria storica della collettività. «L’atto unico -raccontano gli organizzatori- torna in scena a distanza di quasi dieci anni aggiornato, rivisto e concepito per due interpreti, legati fra loro da un rapporto molto particolare. Un rapporto di grandi affinità, ma non privo di una sottile ironia derivante dal confronto tra generazioni differenti; due persone, legate dalla passione per un lavoro attuale e molto richiesto, che si raffrontano sul valore odierno delle parole».