Brunella/Grande Nord incontra "Gli amici del Bardello"

Prosegue il tour delle associazioni del territorio da parte del candidato regionale per Grande Nord Dario Brunella. In questo appuntamento incontra Fausto Ricciardi, già titolare di uno storico negozio di caccia e pesca a Besozzo e presidente dell’associazione “AMICI DEL BARDELLO”, fondata nel 1969 e da sempre attiva sul territorio. Brunella chiede a Ricciardi quali siano le “urgenze” legate ai nostri fiumi ed ai nostri laghi, e subito si parla degli incubatoi di Calcinate, Maccagno e Brusimp...

Prosegue il tour delle associazioni del territorio da parte del candidato regionale per Grande Nord Dario Brunella. In questo appuntamento incontra Fausto Ricciardi, già titolare di uno storico negozio di caccia e pesca a Besozzo e presidente dell’associazione “AMICI DEL BARDELLO”, fondata nel 1969 e da sempre attiva sul territorio. Brunella chiede a Ricciardi quali siano le “urgenze” legate ai nostri fiumi ed ai nostri laghi, e subito si parla degli incubatoi di Calcinate, Maccagno e Brusimpiano. Queste tre realtà sono state abbandonate da Regione Lombardia, che ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti. Queste tre strutture garantiscono avannotti per il lago di Varese, Maggiore e Lugano, e senza questi fondi rischiano di chiudere, causando un enorme danno all’ecosistema, ai pescatori ed all’indotto generato. “È criminale abbandonare questi volontari, la Regione dovrebbe spendersi per queste realtà, ma fa orecchie da mercante, uccidendo un settore florido che fino a pochi anni fa dava lavoro a moltissime persone. Vi sono poi le problematiche della pulizia dei nostri fiumi, che potrebbero essere compiute da associazioni e volontari, se solamente la burocrazia fosse più snella. Ma anche qui la Regione fa finta di non vedere e non sentire, si vanta di essere leader in Europa e poi permette ancora lo scarico fognario nelle acque. Il comportamento di Regione Lombardia sembra quella di un cavernicolo che si atteggia tra le migliori realtà europee, restando però indietro anni luce. È necessario distruggere questo sistema formato da professionisti della politica e tornare a rapportarsi con le realtà locali”, conclude .