Aumentano le minacce di morte a Matteo Salvini?

Due pesi e due misure: perché non si ricordano le minacce di morte a Salvini? Ne sono state dette tante su Matteo Salvini. Laura Boldrini, a seguito dei noti fatti di Macerata, aveva denunciato: “In questi anni Matteo Salvini non ha fatto altro che creare problemi anziché aiutare a risolverli, generando paura e caos”. Aveva inoltre invitato il leader leghista a “scusarsi con gli italiani”. In quell’occasione il presidente della Camera aveva poi continuato, dicendo: “I sindaci della Lega dicon...

Due pesi e due misure: perché non si ricordano le minacce di morte a Salvini? Ne sono state dette tante su Matteo Salvini. Laura Boldrini, a seguito dei noti fatti di Macerata, aveva denunciato: “In questi anni Matteo Salvini non ha fatto altro che creare problemi anziché aiutare a risolverli, generando paura e caos”. Aveva inoltre invitato il leader leghista a “scusarsi con gli italiani”. In quell’occasione il presidente della Camera aveva poi continuato, dicendo: “I sindaci della Lega dicono che gli stupratori devono venire a casa mia per restituirmi il sorriso e io questo lo pago ogni giorno, anche quando la mia testa decapitata viene fatta circolare sulla rete davanti agli occhi di mia figlia”. Anche lo scrittore Roberto Saviano puntò il dito contro Salvini, additato come “il mandante morale dei fatti di Macerata” e “un pericolo per la tenuta democratica delle istituzioni”. Ogni giorno, nella nostra “bacheca” di Facebook, (probabilmente anche a causa della concomitanza al periodo preelettorale) vediamo almeno un “post” che ci invita ad una qualche manifestazione antirazzista, antifascista e antixenofoba in cui, immancabilmente, la Lega e il suo segretario, saranno oggetto di forte critica, rei di “seminare odio e razzismo”. [gallery ids="64258,64259,64260,64261,64262,64263,64264,64265,64266"] In aggiunta, l’informazione giornalistica nazionale, con i suoi quotidiani a più alta tiratura, sembra dipingere una realtà in cui l’estrema sinistra e i suoi leader siano l’ultimo baluardo non violento contro le barbarie del neofascismo e del leghismo. Si ha la sensazione che la frase sconsiderata, il quid pro quo o il lapsus di qualche esponente leghista abbiano il dovere morale di rimanere impressi a caratteri cubitali nella memoria dei cittadini, ovviamente nella loro veste di elettori, mentre tutto quello che proviene da un’altra matrice politica, naturalmente non di destra, si possa (si debba?) tranquillamente dimenticare. Eppure in questi anni (e anche piuttosto recentemente) sono stati tanti i gravissimi attacchi personali a Salvini, sono state numerose le minacce di morte ad egli stesso o ai “Padani larve subumane di merda”. “Le foibe”, “al rogo” o “a Piazzale Loreto” sono solo alcuni dei luoghi prescelti da adepti che si firmano con falce e martello, per compiere l’eccidio leghista. Per questo motivo, siccome “gli italiani hanno la memoria corta”, ci sembra giusto, nel nostro piccolo, mettere in evidenza alcuni tra gli insulti osceni e moniti “a crepare” diretti a Matteo Salvini (nella stragrande maggioranza dei casi, scarabocchiati sfregiando la proprietà privata o pubblica), creando un po’ di par condicio mediatica e magari, chissà, ricordando a qualcuno che anche il “topo di fogna” ha dei figli che guardano la televisione e navigano in rete. Giulio Maria Grisotto