Agricoltura in città lanciata da start up americana
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- 05 maggio 2017 agricoltura
COMUNICATO STAMPA Start up americana lancia i nuovi agricoltori urbani. Le piante vengono coltivate in ambienti chiusi e controllati. L’insalata cresce in verticale nei container e senza terriccio Un'idea che forse non riuscirà a sfamare il mondo o a risolvere il problema della disoccupazione giovanile, ma può costituire una soluzione innovativa che pare stia dando risultati positivi in una grande città come New York, se dieci giovani del luogo si sono lanciati nell'impresa e hanno ottenuto i...
COMUNICATO STAMPA Start up americana lancia i nuovi agricoltori urbani. Le piante vengono coltivate in ambienti chiusi e controllati. L’insalata cresce in verticale nei container e senza terriccio Un'idea che forse non riuscirà a sfamare il mondo o a risolvere il problema della disoccupazione giovanile, ma può costituire una soluzione innovativa che pare stia dando risultati positivi in una grande città come New York, se dieci giovani del luogo si sono lanciati nell'impresa e hanno ottenuto i primi successi attraverso una start up di Brooklyn la Square Roots che ha deciso di importare il metodo della coltivazione fuori suolo negli Stati Uniti ed in particolare in una delle metropoli più grandi del Pianeta. Le piantine sbucano da una parete, sono disposte tutte in verticale e illuminate da una luce psichedelica. Insalata ed erbe aromatiche crescono in un ambiente chiuso (in questo caso si tratta di dieci container allestiti in un grande parcheggio) e perfettamente controllabile, disposte in verticale e alimentate da un sistema idroponico, costituito da acqua mischiata a una combinazione di sali minerali e nutrienti essenziali. Il progetto intende portare la cultura del cibo a chilometro zero anche a New York, intercettando la tendenza globale della ricerca di alimenti genuini e prodotti a livello locale che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” potrebbe essere replicata anche nelle grandi metropoli italiane ed europee dove non vi sono più spazi coltivabili. Lecce, 1 maggio 2017 Giovanni D’AGATA