M5S: "gran rifiuto" del presidente Campiotti di presentarsi in Consiglio Comunale

In questi giorni attorno alla fondazione Molina c'è grande attenzione e gli interventi da parte della politica varesina sono numerosi, anche in seguito al "gran rifiuto" del presidente Campiotti di presentarsi in Consiglio Comunale a relazionare su quello che ormai è un caso politico. Campiotti si è giustificato adducendo come scusa che il Molina è una fondazione di diritto privato e quindi non è tenuto a relazionare in consiglio; peccato che la sua nomina (sua e della maggioranza dei membri ...

In questi giorni attorno alla fondazione Molina c'è grande attenzione e gli interventi da parte della politica varesina sono numerosi, anche in seguito al "gran rifiuto" del presidente Campiotti di presentarsi in Consiglio Comunale a relazionare su quello che ormai è un caso politico. Campiotti si è giustificato adducendo come scusa che il Molina è una fondazione di diritto privato e quindi non è tenuto a relazionare in consiglio; peccato che la sua nomina (sua e della maggioranza dei membri del Cda) sia prettamente politica, voluta proprio dall'ex sindaco Fontana. Lungi dal voler entrare nel merito delle accuse (per quello c'è la magistratura), una riflessione nasce però spontanea. Viste le conseguenze che provoca l’intromissione della politica nella gestione della Fondazione e soprattutto delle sue risorse, non sarebbe meglio modificarne lo Statuto e scegliere per il Cda personaggi competenti e super partes, non legati ad alcun partito? Ricordiamo a tutti che la Fondazione Molina è stata creata con i soldi dei varesini ed è per questo che si stabilì che il Sindaco, come espressione della cittadinanza, nominasse gran parte del Cda, ma se gli effetti di questa impostazione sono questi, è legittimo auspicare che la politica e gli interessi di parte non abbiano la possibilità di occupare una istituzione cittadina, e le sue risorse, per i propri scopi. Attivisti Varese 5 Stelle