LE PROSPETTIVE UMANE IN VILLA DE STRENS a Gazzada

 LE PROSPETTIVE UMANE IN VILLA DE STRENS a Gazzada.Nel tardo pomeriggio di domenica scorsa si è tenuta, in Gazzada Schianno e con la presenza del sindaco Cristina Bertuletti, l’inaugurazione della mostra Prospettive Umane che, presso le sale di Villa De Strens, darà la possibilità, a chiunque voglia visitarla, di entrare in contatto con gli ultimi lavori dei due giovani artisti gazzadesi Eleonora Reggiori e Fabio Monti. L’esposizione artistica, organizzata dal C...

 LE PROSPETTIVE UMANE IN VILLA DE STRENS a Gazzada.Nel tardo pomeriggio di domenica scorsa si è tenuta, in Gazzada Schianno e con la presenza del sindaco Cristina Bertuletti, l’inaugurazione della mostra Prospettive Umane che, presso le sale di Villa De Strens, darà la possibilità, a chiunque voglia visitarla, di entrare in contatto con gli ultimi lavori dei due giovani artisti gazzadesi Eleonora Reggiori e Fabio Monti. L’esposizione artistica, organizzata dal Comune di Gazzada Schianno, in collaborazione con la Pro Loco, ci concede la possibilità di capire che i due artisti, seppur con stili differenti, sembrano animati da una medesima costanza, tecnica pittorica e amore per le forme sinuose che non può derivare se non da una profonda passione e dedizione per la tela, i tubetti di colore a olio e i pennelli. Chi è animato da forti interessi, si sa, passa gran parte del proprio tempo a dedicarvisi e questo, alla lunga, potrebbe bastare a far convergere tanto le strade del proprio perfezionamento da far sentire coloro che le percorrono compagni nel medesimo viaggio, fratelli per la medesima sorte. Come ben sappiamo, però, la convergenza dei sentieri non basta a renderli identici perché ciò che rende un viaggio realmente unico è il modo con il quale ci si appresta a esso, lo si percorre e questo sembra accadere proprio a Eleonora e a Fabio. Il movimento e la sinuosità delle forme si concretizzano, per Eleonora, con differenti movimenti del pennello, con una diversa distribuzione dei colori rispetto al modus operandi che Fabio sembra aver fatto proprio. Potremmo definire la pittura di Eleonora più istintiva e leggera mentre quella di Fabio più ricercata e riflessiva se, per « istintiva e leggera », intendiamo la straordinaria capacità femminile di saper immediatamente comunicare le proprie sfumature interiori, mentre, con  « ricercata e riflessiva », rivolgiamo la nostra attenzione al lato più introverso, meditabondo e riottoso alla completa apertura tipici dell’animo maschile. Difficilmente potremmo definire casuale la scelta di convergere, l’una, sulla linearità e luminosità del corpo femminile, l’altro, sul cripticismo rituale e una colorazione quasi onirica. Osservando l’arte di Eleonora si ha la netta sensazione che la proporzione, l’eleganza e la dolcezza delle sue figure, forse a tratti attraversate da una vena di tristezza, non derivino da un’attenzione esclusivamente rivolta alla superfice dei corpi ma che siano la trasposizione di un’interiorità colta nell’atto di imprimere le proprie multi-forme alle carni. L’Africa è un mondo che, seppur largamente battuto nei due secoli appena trascorsi, appare, agli occhi degli Occidentali, ancora in gran parte inesplorato a causa della propria profondità arcana e Fabio, con le sue figure ispirate al mondo del ritualismo africano, si rende immediatamente enigmatico, sempre attento, come Eleonora, all’interiorità, ma meno disposto a condividere i frutti della propria riflessione. La nostra immaginazione, guardando le sue opere, è portata ad immaginare mondi lontani dominati dal verde pluviale o dall’ocra sabbioso, ma, quello che appare sullo sfondo di un mondo che molti di noi possono solo immaginare è una figura che, con i propri tormenti, domande e risposte solo parziali, tutti noi conosciamo fin troppo bene, una figura che siamo soliti chiamare Uomo; ed è un uomo introflesso e desideroso di comprendersi quello che sembrerebbe ispirare l’amore di Fabio per le figure africane. L’arte, in ogni sua forma, merita davvero tutto il nostro rispetto in quanto è l’unica forza in grado di prospettare mondi alternativi e di azzardare risposte, anche se il più delle volte appena in parte, ai grandi interrogativi che, come in passato, ci inducono ancora a volgere gli occhi verso la volta stellata e a dar ingenuo ascolto ai battiti del nostro cuore; proprio per questo speriamo che artisti come Eleonora e Fabio, senza lasciarsi intimorire dall’arsura glaciale e desolante del mondo contemporaneo, continuino, imperterriti, a percorrere la via della ricerca della forma e dell’espressione. Noi vogliamo credere che loro, insieme ad altri che hanno deciso di intraprendere la medesima via, un giorno possano averla vinta sul disinteresse e l’apatia generale riscuotendo, finalmente, il giusto ed equo compenso.   Sarà possibile visitare la mostra, durante gli orari di apertura degli uffici comunali, fino al 21 gennaio 2018.   Simone Fergnani