Ciclovia del Garda, pronto il progetto del primo tronco in Trentino

Dopo l’inaugurazione dei primi due chilometri da Limone al confine del Trentino, la ciclovia del Garda ha avuto una notevolissima notorietà internazionale, subito presa d’assalto da migliaia di visitatori. Peccato solo che sia un tratto monco, che finisce al confine con la provincia di Trento (che ha finanziato il tratto in provincia di Brescia tramite il Fondo comuni di confine), in una zona del tutto priva di parcheggi, costringendo così ciclisti e pedoni a percorrere una pericolosissima statale, inframmezzata da gallerie, spesso circolando senza adeguati dispositivi di visibilità nelle gallerie con scarsa illuminazione.

Con notevole ritardo rispetto al comune di Limone, la provincia di Trento sta correndo ai ripari, presentando il primo tratto di sua competenza della ciclovia del Garda lungo la Gardesana Occidentale che va da Riva del Garda fino alla galleria Orione per un totale di 2.616 metri che si volgerà quasi interamente lungo il tracciato della vecchia statale gardesana, dismesso dopo l’entrata in servizio delle nuove gallerie.

Tra settembre e ottobre prossimi, la Provincia di Trento dovrebbe passare dalle parole ai fatti appaltando il primo tratto progettato dagli ingegneri Giovanni Maiello e Carlo Benigni e dall’architetto Enrico Ferrari.

Il secondo tratto, di circa 4 km di lunghezza che andrà fino a Limone, sarà progettata entro il 2019, con appalto entro la fine dello stesso anno, è più complesso di quello appena presentato, perché presenta la necessità di passare alcuni punti problematici.

Il primo lotto, da Riva del Garda fino alla Galleria di Orione, è suddiviso in due parti: la prima, da Riva del Garda al sottopasso dell’ex strada del Ponale, ha una lunghezza di 1.535 metri per un costo di circa 1 milione di euro; l’appalto dovrebbe partire entro l’autunno 2018. Il secondo tratto, dalla Galleria Panda alla Galleria Orione, ha una lunghezza di 1.136 metri e un costo preventivato di 5 milioni di euro; si prevede di appaltare fra dicembre 2018 e gennaio 2019. Il progetto punta a conservare i tratti celebri (e celebrati) del paesaggio gardesano, ovvero a preservarne l’integrità, l’omogeneità, la naturalità, privilegiando un inserimento omogeneo dell’opera più che un suo mimetismo. In particolare, nella seconda parte fino alla Galleria Orione sono previste tre gallerie paramassi, progettate come un vero e proprio cammino di scoperta dei paesaggi trentini. All’esterno le gallerie si inseriscono nell’ambiente naturale in modo non artefatto, ma riprendendo gli elementi architettonici del paesaggio, con alternanza di chiaro e scuro e linee che riprendono il versante montuoso, all’interno invece vi saranno arcate dipinte con i principali elementi di interesse del Trentino e parapetti che si possono trasformare in portabiciclette.

A differenza del tratto da Limone al confine con il Trentino, realizzato interamente a sbalzo a picco sul lago, il primo tratto trentino sarà quasi completamente protetto da una galleria paramassi con ampi e continui affacci per consentire la vista sul lago e prevede la divisione fisica tra lo spazio riservato ai ciclisti e quello per i pedoni, cosa non prevista in quello già realizzato dal comune di Limone.

Più problematico il secondo lotto, per il quale non c’è ancora una scelta progettuale. Si ipotizzano tratti con ponti sospesi, oppure anche un tunnel trasparente sublacuale di circa 500 metri di lunghezza, cosa che garantirebbe un sicuro interesse turistico alla struttura  per ammirare la fauna ittica del Garda coe se si fosse in un acquario.

Per il tratto complessivo tra Riva del Garda e Limone la provincia di Trento di complessivi 6.648 metri, prevede di spendere 25 milioni di euro; per il tratto sulla sponda orientale tra Torbole e Malcesine di 5.524 metri la spesa prevista è di 19 milioni di euro.