Tradate, lingua locale sempre più viva, e crea interesse verso le nuove generazioni

Tradate, lingua locale sempre più viva. La sezione Avis di Tradate ha promosso la serata “
Riscoprire le nostre radici attraverso i dialetti del territorio” nella sala conferenze della Biblioteca Frera, riscuotendo un grande successo con oltre 130 persone presenti. L’iniziativa era dedicata alla riscoperta delle tradizioni locali attraverso il dialetto, declinato secondo le ‘parlate’ specifiche del territorio, grazie alla presenza di esponenti tradatesi, meneghini, varesini,...

Tradate, lingua locale sempre più viva. La sezione Avis di Tradate ha promosso la serata “ Riscoprire le nostre radici attraverso i dialetti del territorio” nella sala conferenze della Biblioteca Frera, riscuotendo un grande successo con oltre 130 persone presenti. L’iniziativa era dedicata alla riscoperta delle tradizioni locali attraverso il dialetto, declinato secondo le ‘parlate’ specifiche del territorio, grazie alla presenza di esponenti tradatesi, meneghini, varesini, bustocchi e fagnanesi. Franco Negri, presidente della sezione Avis di Tradate, ha introdotto la serata con un ampio excursus sulla lingua locale, sulle particolarità di essa e dell’importanza di tramandarla alle nuove generazioni per far giungere loro tutte le emozioni che i piccoli gesti del quotidiano riescono a suscitare. Allo stesso modo la donazione del sangue, che consente alle altre persone di continuare a vivere, e riprendere la vita quotidiana. Sul palco si sono intervallati nella lettura in lingua bosina Ambrogio Lazzati (autore di alcune pubblicazioni e conosciuto da molti come il "Babbo Natale di Varese"), il dialetto meneghino è stato presentato da Enrica Parmigiani, a cui è seguito l’intervento di Ginetto Grilli in bustocco (o meglio ancora di Sinagu, ovvero di Sacconago), quello in dialetto fagnanese di Pinuccia Bossi (socio fondatore del Circolo Culturale l’Alba) e si è tornati al locale con il tradatese Emilio Baroffio che, oltre a propri componimenti, ha presentato una traduzione del terzo canto dell’Inferno di Dante Alighieri. Si tratta della prima riproposizione in dialetto tradatese della Divina Commedia, sottolineata dal lungo applauso del pubblico in sala. A fare da cornice alle letture, introdotte dalla voce guida di Elena Uslenghi, una rappresentanza del Gruppo Folkloristico Bosino di Varese che ha allietato i presenti con canti e musiche della tradizione, e gli intermezzi musicali a cura di Roberta Parmigiani al violoncello e di Isabella Scalera al violino. Il presidente Negri ha ringraziato gli enti che hanno concesso il patrocinio all’iniziativa, ovvero il Comune di Tradate rappresentato dal Sindaco Dario Galli presente in platea, dalla Pro Loco di Tradate, dall’Associazione Studi Storici Tradatese e a tutti i volontari dell’Avis di Tradate che si sono impegnati. Negri, inoltre, ha ringraziato per la collaborazione e l’aiuto fornito nell’organizzazione anche il fagnanese Paolo Bossi, Vicepresidente del Circolo Culturale l’Alba e della Pro Loco Fagnano Olona. Una straordinaria serata che ha coniugato la bellezza della lingua locale, con gli usi e le tradizioni del territorio, la musica e le parole, le espressioni e la mimica che i cinque poeti dialettali hanno portato in scena, per la gioia delle tantissime persone che affollavano la Biblioteca Frera.