Stefano Parisi: "Non capisco questa smania di votare prima

?Non capisco questa smania di andare a votare prima possibile, con leggi elettorali frutto delle sentenze della Corte Costituzionale. Ancora una volta i partiti abdicano al loro ruolo, ancora una volta gli interessi degli Italiani sono calpestati in nome dell'opportunismo. Prima di votare, il Presidente Gentiloni e Padoan dovranno rimediare ai danni fatti da Renzi e il Parlamento dovrà approvare una buona legge elettorale. Poi si potrà votare. I partiti non si stanno rendendo conto che la sit...

?Non capisco questa smania di andare a votare prima possibile, con leggi elettorali frutto delle sentenze della Corte Costituzionale. Ancora una volta i partiti abdicano al loro ruolo, ancora una volta gli interessi degli Italiani sono calpestati in nome dell'opportunismo. Prima di votare, il Presidente Gentiloni e Padoan dovranno rimediare ai danni fatti da Renzi e il Parlamento dovrà approvare una buona legge elettorale. Poi si potrà votare. I partiti non si stanno rendendo conto che la situazione economica e sociale del Paese è gravissima. Il Governo Renzi ha fatto molti danni alla nostra economia e alla finanza pubblica. La Legge di stabilità appena approvata aumenta il nostro deficit, che mette il Governo Gentiloni davanti a due sole alternative: o un pesantissimo aumento dell'Iva o la cancellazione delle inutili misure di Renzi appena approvate dal Parlamento, i soliti bonus e misure temporanee a deficit. La nostra economia non reggerebbe al salasso causato dall'aumento dell'Iva, a una pressione fiscale ancora più soffocante e purtroppo assai prevedibile alla luce di un deficit fuori controllo. Votare a giugno vorrebbe dire essere già in campagna elettorale, il Governo continuerebbe a rinviare operazioni verità sui conti pubblici, scaricando la responsabilità sull'Europa e gli oneri sul prossimo Governo. Renzi vuole questo. I partiti dell'opposizione fanno molto male ad assecondarlo. Abbiamo bisogno di una legge elettorale seria, stabile nel tempo. Le leggi frutto delle sentenze della Corte Costituzionale non sono degne di una grande democrazia come l'Italia. Sono solo ciò che costituzionalmente resta di gravi errori legislativi commessi dalla politica. Ci consegnerebbero un Paese nel caos, con conseguenze drammatiche per la nostra economia, per le nostre imprese, per le famiglie. Da troppi anni non abbiamo un Governo con un chiaro mandato popolare. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: più tasse, più povertà, più immigrazione, più burocrazia. L'Italia debole e poco credibile in Europa e nel mondo. Abbiamo bisogno di un Parlamento responsabile, di parlamentari che non cambino casacca secondo la loro convenienza. Abbiamo bisogno di una norma che obblighi le Camere ad avere un'alternativa immediata in caso di voto di sfiducia al Governo, altrimenti dovranno essere sciolte per tornare al voto. Abbiamo bisogno di parlamentari di qualità, che abbiano un radicamento nel loro territorio, con i loro elettori. Con la legge elettorale che esce dalla Consulta si avranno di nuovo più di 500 parlamentari calati dall'alto, non eletti, nominati dai partiti. Basta opportunismi e tattiche politiche sulle spalle degli italiani. L'Italia ha una straordinaria presenza di bravi amministratori, politici locali di qualità, imprenditori, professionisti, attivisti del volontariato, giovani studenti. Facciamo in modo che gli Italiani li possano votare, diamo al nostro Paese la chance di avere una buona politica. Non rassegniamoci ad una politica squalificata nell'opinione degli elettori. La nuova legge elettorale deve essere finalmente una legge seria e duratura. Nelle prossime settimane il Parlamento deve lavorare per questo, e il Governo deve riparare ai danni causati da Renzi. Poi si vada a votare, affidando ad un nuovo Governo liberale e popolare la ricostruzione del Paese. Stefano Parisi