Il crollo del ponte in Calabria
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- 25 gennaio 2017 Senza categoria
Questo è il titolo:” Crolla un ponte, Calabria divisa in due”. Questo il sottotitolo:” È accaduto al Km. 122 della statale 106. Il ponte è quello della fiumara Allaro. Nello stesso tratto, altri crolli si erano verificati in passato”. Ecco, in poche righe (che saranno pagate al cronista, dal giornale che le ha pubblicate, con una pacca sulla spalla o con un euro di mancia), la straordinaria rappresentazione, di quello che invece è una vera e propria vergogna, prima statale e poi regionale. Se...
Questo è il titolo:” Crolla un ponte, Calabria divisa in due”. Questo il sottotitolo:” È accaduto al Km. 122 della statale 106. Il ponte è quello della fiumara Allaro. Nello stesso tratto, altri crolli si erano verificati in passato”. Ecco, in poche righe (che saranno pagate al cronista, dal giornale che le ha pubblicate, con una pacca sulla spalla o con un euro di mancia), la straordinaria rappresentazione, di quello che invece è una vera e propria vergogna, prima statale e poi regionale. Sembra, quasi, che il giornalista (cronista), si vergogni o abbia paura di dare la notizia. Vi dico io, invece e gratis, di quale ponte si tratta. Il ponte di cui si parla, è l’Allaro, il comune è quello di Caulonia Marina, la statale è la 106 che da Reggio Calabria arriva a Taranto. In verità vera e non presunta, questo ponte (una corsia) è crollata nell’alluvione del primo novembre 2015, è d’allora che si transita ad una sola corsia con l’uso di un semaforo. Da più di un anno, infatti, nessun provvedimento è stato adottato per il ripristino della viabilità e la ristrutturazione del ponte. Ora stiamo parlando di una strada statale (statale 106) e non della strada per Capo Zambara, stiamo parlando di una strada dove passano centinaia di auto e mezzi. Ed io non mi preoccupo tanto degli studenti che studiano a Locri, Siderno, Roccella, Gioiosa che dovranno percorrere diciassette chilometri in più per recarsi a scuola, né del cronista che chissà le difficoltà che dovrà affrontare per reperire notizie, mi preoccupo invece, del tempo che perderanno i politici delle nostre parti per raggiungere il castello fatato della regione. Voi non immaginate in mezz’ora di tempo queste menti cosa possono elaborare. Sono scienziati nascosti, così nascosti che nessuno li vede e li sente. Sono fantasmi di un castello fantasma popolato da gnomi. Mentre scrivo mi dicono che il ponte è stato riaperto. In verità hanno riaperto la sola corsia che funziona in senso unico alternato da un anno e due mesi e chissà ancora per quanto… Bruno Lucisano