Gianna Gancia,referendum‘‘Italiani, volete bene alla mamma?’’.

‘‘Italiani, volete bene alla mamma?’’. Potrebbe sembrare una battuta e invece ben rappresenta quanto troveremo scritto il 4 dicembre prossimo sulla scheda del quesito referendario per la riforma Costituzionale RenziBoschi. Se un elettore si limitasse a leggere il testo referendario, potrebbe anche cascare nell’inganno: ‘’Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenime...

‘‘Italiani, volete bene alla mamma?’’. Potrebbe sembrare una battuta e invece ben rappresenta quanto troveremo scritto il 4 dicembre prossimo sulla scheda del quesito referendario per la riforma Costituzionale RenziBoschi. Se un elettore si limitasse a leggere il testo referendario, potrebbe anche cascare nell’inganno: ‘’Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?’’. Ma certo, chi non vuole bene alla mamma?! Quello che il testo proposto all’elettore non dice è però tutto il resto, ovvero la parte veramente rilevante della riforma, la modifica dell’art 117 della Costituzione, quello che regola le competenze tra Regioni e Stato. Come consigliere regionale e come ex Presidente della Provincia di Cuneo, ritengo questa riforma molto pericolosa, perché pone le basi per uno Stato padrone, con delle Regioni relegate al ruolo di serve e con dei cittadini sempre più sudditi. Chi ha ideato questa riforma non ha certo pensato al miglioramento della vita dei cittadini, ma ha voluto ridisegnare gli assetti dello Stato per poter governare indisturbato il più a lungo possibile. Analizzando nel merito i contenuti della riforma sottoposta a voto referendario, Renzi non dice mai che se vincesse il’SI’ si introdurrebbero delle clausole che subordinano l’Italia alla Ue, oltre a non consentire a noi cittadini di esprimerci su trattati e temi riguardanti l’Europa. Un altro passaggio che come autonomista convinta non posso accettare, riguarda il ritorno di tutte le principali competenze in materia di sanità dalle Regioni a Roma: se oggi alcuni territori del centro-nord dispongono di un sistema sanitario eccellente , è proprio grazie a quel poco di autonomia di cui oggi godono e che la riforma Renzi-Boschi vuole eliminare. Modificare la Costituzione per comprimere gli spazi di democrazia e di libertà , vocabolario alla mano, si dovrebbe tradurre con ‘riforma autoritaria’ e non come ‘occasione per il Paese’. La demagogia che il premier non eletto Renzi utilizza per ‘vendere’ questa riforma fa non a caso leva sull'unico argomento che ancora riesce a far presa sui cittadini stanchi della politica e di uno Stato inefficiente: la riduzione della spesa pubblica e della burocrazia. Peccato che né l’una, né l’altra saranno anche solo scalfite dalla riforma. Quello che veramente interessa ai sostenitori del ‘SI’ al referendum è invece rompere in modo drastico l'equilibrio tra i poteri dello Stato, a vantaggio esclusivamente dell’uomo solo al comando. Sono convinta che i cittadini non vogliano questo e domenica 4 dicembre esprimeranno un convinto e consapevole ‘NO’ a questo colossale inganno chiamato riforma RenziBoschi. Gianna Gancia