A Norma Cossetto, in ricordo delle foibe
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- 13 febbraio 2018 Saronno
A Norma Cossetto Norma, il salto nella foiba non fu il male peggiore. Il buio ti raccolse come un abbraccio.Nell’imo dell’abissol’acqua limacciosatemperò lo strazio.Un volo d’angelonel fondo dell’inferno.Fu il lungo insultodi umane belveal tuo fiore intatto,la sete che bruciava la tua gola(invano acqua chiedeviai tuoi carnefici)i seni avulsi con le lametre giorni in balia di quel letame.Ora, del nuovo insultodi variopinta fecciache guidano illustrissimi signorinon...
A Norma Cossetto Norma, il salto nella foiba
non fu il male peggiore.
Il buio ti raccolse
come un abbraccio.
Nell’imo dell’abisso
l’acqua limacciosa
temperò lo strazio.
Un volo d’angelo
nel fondo dell’inferno.
Fu il lungo insulto
di umane belve
al tuo fiore intatto,
la sete che bruciava la tua gola
(invano acqua chiedevi
ai tuoi carnefici)
i seni avulsi con le lame
tre giorni in balia di quel letame.
Ora, del nuovo insulto
di variopinta feccia
che guidano illustrissimi signori
non ti dolere.
Sei avvolta nella luce.
Dove riposi, Norma,
non possono toccarti.
non fu il male peggiore.
Il buio ti raccolse
come un abbraccio.
Nell’imo dell’abisso
l’acqua limacciosa
temperò lo strazio.
Un volo d’angelo
nel fondo dell’inferno.
Fu il lungo insulto
di umane belve
al tuo fiore intatto,
la sete che bruciava la tua gola
(invano acqua chiedevi
ai tuoi carnefici)
i seni avulsi con le lame
tre giorni in balia di quel letame.
Ora, del nuovo insulto
di variopinta feccia
che guidano illustrissimi signori
non ti dolere.
Sei avvolta nella luce.
Dove riposi, Norma,
non possono toccarti.