La questione delle famiglie dei "nomadi stanziali" da trasferirsi nello spazio confinante con via Grandi - vero e proprio avamposto saronnese incuneato nel territorio di Gerenzano - si connota sempre di più come un problema di comunicazione.
Ovvero
di comunicazione mancata, o parziale, o avvolta nella nebbia. È questo un
problema storico dell'amministrazione leghista, che non sono valsi a risolvere
né membri di staff, né addetti, né esperti vari. Qualche elemento di oscurità
era presente già al momento della famosa delibera comunale, che alcuni di
noi consiglieri (me compreso, non lo nego affatto) hanno votato un po' sulla
fiducia un po' per stanchezza, vista l'ora tarda e la faticosa discussione
precedente. In effetti non si capiva bene a chi premesse liberare l'area di via
Deledda, né quali fossero esattamente i costi dell'operazione, né infine quali
le ragioni di un accordo tanto vantaggioso per le famiglie Sinti. Ma già c'era
stata un'avvisaglia di quanto sarebbe successo quando - alla domanda forse
maliziosa di un consigliere che chiedeva se il comune di Gerenzano fosse stato
avvertito - facevano riscontro dapprima imbarazzati silenzi, poi altrettanto
imbarazzati dinieghi degli amministratori. Da qui il vero e proprio incidente
diplomatico - per fortuna non parliamo di casus belli - fra la comunità
saronnese e quella di Gerenzano. Incidente che si consuma sia a livello
istituzionale, sia di partito, sia di cittadinanza. E dove il contrasto più
eclatante è il secondo, trattandosi di una guerra intestina alla stessa Lega. Nel
frattempo, qui fra gli amaretti si registra una dichiarazione della vicesindaca
che si chiama fuori da tutto, scaricando le responsabilità sul primo
cittadino. Vero è che lei è gerenzanese di origine ma saronnese per
carica, e quindi questa disputa che ricorda un po' "La secchia
rapita" del Tassoni deve viverla proprio nella propria carne. Per farla
breve: quale spettacolare e aggrovigliato disastro sono riusciti a combinare!
Tanto aggrovigliato che sembra creato apposta da una diabolica macchinazione. E
invece no. I nostri amici della Lega certe cose non hanno bisogno di
studiarsele a tavolino: gli vengono naturali.
Alfonso
Indelicato