Lombardia, dal Fondo sociale regionale 7,4 milioni per ATS dell’Insubria
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- 07 agosto 2018
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- Views 39 Sanità e immigrazione Lombardia
“Un ottimo risultato quello ottenuto della Giunta Fontana che ha stanziato giusto ieri le risorse del Fondo Sociale Regionale (FSR), un lavoro sinergico che ha coinvolto attivamente la Commissione che presiedo e che, grazie alla sensibilità dell’Assessore Bolognini, si è concretizzato con la delibera di ieri.” Lo afferma il Presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali del Pirellone Emanuele Monti.
“C’è soddisfazione – spiega Emanuele Monti – perché sono state pienamente recepite le mie richieste, espresse anche in sede di approvazione del PSR, circa l’ampliamento di questi fondi. Complessivamente infatti sono stati messi a disposizione 54 milioni di euro, nell’ambito del FSR, che serviranno per azioni a favore di anziani, minori, famiglie e disabili in difficoltà, con particolare attenzione alle fasce di reddito più deboli, a cofinanziamento di quanto previsto dai Piani di zona.
Per quanto riguarda il nostro territorio, all’ATS dell’Insubria, competente per le Province di Varese e Como, sono stati assegnati 7,4 milioni di euro, che verranno divisi in base agli ambiti territoriali. Per dare qualche numero per Varese la cifra ammonta a 654 mila euro, per Gallarate a 630 mila, per Busto Arsizio a 518 mila e per Saronno a 494 mila euro.
Queste risorse saranno destinate a tre distinti settori di azione: l’area minori e famiglia, che comprende politiche di assistenza ai minori, il sostegno alle comunità educative, gli asili nido organizzati e gestiti anche in ambito aziendale e i centri ricreativi. L’area disabili, che riguarda i servizi di assistenza domiciliare, i centri socio-educativi e le comunità di alloggio. Infine, ma non meno importante, c’è l’area anziani, dove rientrano i servizi di assistenza presso la residenza, gli alloggi protetti e i centri diurni.
Sono politiche reali che dimostrano la sensibilità di Regione Lombardia verso quei tempi che toccano specialmente i più deboli. Il sistema di welfare regionale ancora una volta dà prova concreta – conclude Emanuele Monti – della sua dinamicità e di come il territorio sia il baricentro delle politiche sociali.”