Inceneritore Accam, quale futuro?
- 01 giugno 2018
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- Views 105 Salute e Benessere Lombardia
Le sorti dell’inceneritore Accam non sono ancora chiare. Dalle determinazioni verso la chiusura entro il 2017, alle offerte di acquisto da parte di gruppi stranieri, dalla proroga delle attivita? fino al 2021 fino al proposto cambio di Statuto societario e prolungamento delle attivita? almeno al 2025, non si e? ancora delineato definitivamente il destino dell’impianto di Borsano.
Nel frattempo l’Italia e? in infrazione e rischia di pagare 1 miliardo di euro davanti alla Corte di Giustizia europea per ripetute violazioni dei limiti minimi previsti sulla qualita? dell’aria.
La Lombardia e? la principale imputata, risultando una delle regioni piu? inquinate di tutta Europa. Il Tavolo Permanente per la Qualita? dell’Aria in Lombardia ha appena presentato uno studio che colloca Milano e hinterland, Busto Arsizio , Gallarate, Senago e Cassano Magnago nella lista nera con polveri sottili, ossidi di azoto e ammoniaca in cima alle sostanze inquinanti.
E’ il tema della salute dei cittadini ad essere protagonista, e la preoccupazione e? altissima, anche perche? da piu? parti si e? ribadito che l’impianto Accam e? tra tutti quelli in Regione, il meno efficiente, il piu? antiquato e oltre cio? nel piano regionale per lo smaltimento dei Rifiuti solidi urbani indifferenziati, assolutamente non strategico . Potenzialmente da chiudere.
La capacita? lombarda di smaltimento di questa tipologia di rifiuto, tra un paio di anni, si stima che sara? addirittura doppia del fabbisogno (dati del Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti 2014-2020). Questo perche? i cittadini lombardi stanno civilmente e diligentemente facendo sempre piu? raccolta differenziata dei rifiuti.
Per meglio valutare i possibili scenari sul futuro di Accam gia? da 5 mesi sta lavorando un “tavolo tecnico” composto da esperti. La partecipata pubblica presieduta dall’avv. Bordonaro finalmente presentera? le risultanze del lavoro dei professionisti incaricati, solo che lo fara? senza aver dato un congruo preavviso ( protocollo del 29 maggio ) e in uno spazio non idoneo ad ospitare tutto il pubblico interessato ed attento alla questione: gli uffici della societa? non sono la sede adatta.
Infatti, per motivi logistici e? stato chiesto ai comuni soci di limitare ad un solo rappresentante la
partecipazione. Nessun consigliere comunale, stakeholder o cittadino avra? dunque l’opportunita?
di assistere a questa presentazione.