Reggio Calabria, fratture riparate con stecche di cartone
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- 30 luglio 2018
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- Views 204 Salute e Benessere Italia
Denuncia del sindacato Anaao-Assomed su Reggio Calabria:
"Una situazione che ormai non si vede più nemmeno in Africa"
Ospedale inaugurato un paio d’anni fa dalla ministra Lorenzin, soffre di problemi di organico e di bilancio come tante altre realtà italiane ma a differenza di altre realtà con emergenze di vario tipo e scandali quotidiani sia al nord che al sud, per il piano di rientro dal deficit: «Il Pronto soccorso spesso non procede con l’approvvigionamento del materiale perché la farmacia dell’ospedale impone precisi limiti di spesa, in ossequio alle direttive del direttore generale Frank Benedetto e alla necessità di raggiungere il pareggio di bilancio» dichiarazioni sindacali di Gianluigi Scaffidi, rappresentante del sindacato Anaao-Assomed, «il classico caso in cui, purtroppo, le immagini si commentano da sole. Nemmeno in un ospedale del terzo mondo gestito dai medici di Emergency si vedono queste cose. Non capisco come il primario del Pronto Soccorso possa consentire questi obbrobri e restare al suo posto».
Cosa succede?
Ortopedia opera infatti solo dalle ore 8
alle 20 e chi arriva fuori da questi orari si vede penalizzato tanto da essere
curato in modo non professionale e anzi mettendo a rischio il paziente:
le stecche
non si possono fare con materiale qualsiasi, come dovrebbero essere?
“Trattamenti e stecche per la frattura delle
dita, ideali per la protezione e l'immobilizzazione della
parte fratturata grazie alla struttura in alluminio, agli angoli arrotondati e
alla efficace imbottitura interna che protegge l'osso da movimenti pericolosi.”
E’ uno dei messaggi promozionali di un’azienda importante
del settore che specifica le caratteristiche delle sue stecche. Cosa vogliamo dire?
La carenza mette a rischio pazienti ma anche gli stessi
infermieri che si arrangiano come possono per andare incontro all’utenza, sia chiaro.
Attendiamo da parte nostra motivi e soluzioni da parte dell’ospedale
anche perché in caso di danni gli utenti potrebbero rivalersi contro la struttura
pubblica e questo causerebbe altre spese per contenziosi.