DIALISI FUORI DAL TUNNEL? SPERIAMO …
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- 01 settembre 2018
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- Views 79 Salute e Benessere Italia
Dopo la negativa esperienza della gara d’appalto per la gestione dei trasporti dei pazienti dializzati di Milano indetta dalla Regione Lombardia per il biennio 2017-18, si cambia registro, almeno così pare. Le criticità erano state molte, a detta degli addetti ai lavori, a causa soprattutto dei criteri di assegnazione dei pazienti ai vettori: ben l’80% allo sconto, solo il 20% alla qualità del servizio. In questo modo avevano vinto la gara società che non erano in grado di svolgere efficacemente il servizio, e le proteste da parte degli utenti erano state molte: mezzi di trasporto inadeguati, servizi In ritardo, personale scortese. Qualche settimana fa l’assessore regionale Giulio Gallera ha annunciato la rivoluzione: dalla prossima gara (si parla del gennaio prossimo) Il trasporto dei dializzati della provincia di Milano sarà coordinato dalla Centrale Operativa Integrata di AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) analogamente a quanto avviene per la gestione dei trasporti del 118. Dunque la nuova gestione riguarderà solo la provincia, o tutta la regione? A parte questo, si deve osservare che AREU, esperta in interventi di urgenza, si cimenta in un settore che non conosce: si saprà adattare al nuovo contesto? Gallera ha parlato di “registrazione centralizzata di tutti i trasporti e il monitoraggio in tempo reale, anche con dispositivi gps”. Si tratta insomma del sistema usato per velocizzare i tempi di intervento d’urgenza: l’ambulanza più vicina al luogo della chiamata interviene è quella che interviene. Nel settore delle dialisi, però, ci sono anche altre esigenze oltre a quella della puntualità: è importante, per esempio, che fra il paziente e il vettore si instauri un rapporto di conoscenza e di relazione, che durerà nel tempo. Il dializzato è un soggetto particolarmente fragile, con tutta una serie di problemi che devono essere noti a chi lo trasporta. Se oggi lo porta un vettore e domani un altro diverso, come questo rapporto si stabilisce, si consolida? E se il paziente avrà da porre un reclamo, una richiesta, a chi si rivolgerà?