A Travedona Monate si torna a morire per overdose di eroina

E’ il secondo decesso in Italia di morte per overdose di “eroina sintetica” e la vittima è un uomo di 55 anni morto nella sua abitazione di Travedona Monate il 10 giugno scorso.

I carabinieri della stazione di Ternate che indagano sulla morte del 55 enne trovarono nella casa dove l’uomo era stato trovato morto, alcune bustine piene i cui contenuti sono stati analizzati dal Laboratorio analisi sostanze stupefacenti del Nucleo investigativo dell’Arma di Milano in collaborazione del RIS di Parma e in questi giorni è arrivato il risultato: in un delle buste c’era un analgesico oppiaceo che si chiama furanilfentanil.
Si tratta di un’eroina sintetica che si può reperire in rete e si assume fumandola o con un’iniezione.
Sul corpo della vittima sono in corso le analisi tossicologiche disposte dalla Procura della Repubblica di Varese per accertare se la” eroina sintetica” rinvenuta sia stata effettivamente assunta dal 55 enne e sia stata la causa della sua morte.
Nei giorni scorsi era stato accertato che la causa della morte di un 39 enne avvenuta nell’aprile 2017 a Milano era stata proprio l’assunzione di eroina sintetica ed era il primo caso in cui anche nel nostro paese si riscontrava la presenza della molecola ocfentanil, un oppioide sintetico già molto diffuso negli Stati Uniti dove è molto conosciuto e che nello scorso anno ha causato la morte di 29 mila persone.
il Sistema nazionale di allerta precoce dell’Istituto superiore di Sanità ha diffuso un’allerta di grado 3 sulla sostanza che si presenta allo stato solido, pulviscolare e bianca/beige.
L'ocfentanil è una sostanza strutturalmente simile a quella dell'oppioide analgesico fentanyl ed è stato sviluppato all'inizio degli anni '90 con la speranza che potesse risultare clinicamente più sicuro del fentanyl stesso (che è un analgesico conosciuto per essere 100 volte più potente della morfina).
L’eroina sintetica venduta in rete è molto più pura di quella originale comprata per strada e quando viene iniettata per via endovenosa e non fumata, come sarebbe possibile, rende assolutamente impossibile limitarne gli effetti in caso di malore dell’assuntore.