Il mitico settebello azzurro in crisi per una epidemia di morbillo

Il mitico settebello azzurro in crisi per una epidemia di morbillo, colpevole è la disinformazione che ha indotto molti genitori a non vaccinare i figli Torna il pericolo morbillo in Italia dove si registra un +230% da gennaio 2017. La disinformazione che induce molti genitori a non vaccinare i figli è alla base dell'epidemia, che non risparmia neanche il mondo dello sport. L’emergenza morbillo ha costretto il Commissario Tecnico Alessandro Campagna a rinunciare a tre giocato...

Il mitico settebello azzurro in crisi per una epidemia di morbillo, colpevole è la disinformazione che ha indotto molti genitori a non vaccinare i figli

Torna il pericolo morbillo in Italia dove si registra un +230% da gennaio 2017. La disinformazione che induce molti genitori a non vaccinare i figli è alla base dell'epidemia, che non risparmia neanche il mondo dello sport. L’emergenza morbillo ha costretto il Commissario Tecnico Alessandro Campagna a rinunciare a tre giocatori e a convocarne altri in extremis. “Abbiamo fatto la figura dei cavernicoli, col mondo” -ha commentato Roberto Burioni il medico della nazionale di nuoto italiana, il mitico Settebello azzurro, riferendosi all’epidemia di morbillo che ha colpito parte degli atleti che dovevano partecipare ai prossimi mondiali in Ungheria. Una figura anche ridicola, se si pensa che nel resto del mondo civilizzato il morbillo è una malattia da bambini in età prescolare (l’età, cioè, prima della vaccinazione) mentre nessun adulto la contrae dato che vaccinarsi è pratica intelligente e diffusa ovunque… tranne che in Italia! Tre atleti di vent’anni col morbillo significa gare sportive a rischio, significa rischio contagio per altri atleti italiani e significa, per i ragazzi colpiti due dei quali sono in ospedale, conseguenze pesanti che potrebbero protrarsi anche per mesi dopo la fine della fase acuta. Per questa vicenda di per se ridicola con il dramma degli atleti colpiti e la figuraccia storica del nostro paese il merito è soprattutto la fallimentare politica del “vaccino facoltativo” e la superficialità di genitori che credono a tutte le false notizie che girano sul web senza informarsi. La maggior parte dei nuotatori che partecipano a sono giovani nati a fine anni Novanta, periodo in cui cominciava a circolare la bufala diffusa da un sedicente medico inglese e che condannava i vaccini come “veleni chimici” e come “causa dell’autismo”. Nella civilissima Inghilterra la notizia è stata liquidata in poche settimane, nel resto del mondo ci si è riso sopra. Soltanto nell’Italia dei superstiziosi è stata presa sul serio da qualcuno e sono stati esposti al pericolo migliaia di bambini. Quei bambini, che hanno adesso 20 anni o 25 anni, sono tra di noi e sono portatori di un virus che, se contratto da piccoli generalmente non ha effetti pesantissimi, ma se contratto da adulti può essere molto pericoloso. Gli atleti in modo particolare che vivono spesso a stretto contatto negli spogliatoi e in gara, scambiandosi continuamente contatti sono molto esposti al rischio. Somma Lombardo 17 luglio 2017 Fabrizio Sbardella